Avoris sempre più
internazionale
Le mire del gruppo

Avoris pensa in grande. Il gruppo mira infatti a realizzare oltre il 50% del proprio Ebitda al di fuori della Spagna. “Un gruppo turistico di queste dimensioni non può limitare la sua attività alla Spagna e al Portogallo – spiega in un intervento riportato da Hosteltur Juan Carlos Gonzalez, direttore generale di Ávoris Corporación Empresarial -. L’azienda ha un fermo impegno verso l’internazionalizzazione. Cercheremo di aumentare l’attuale 20% dell’Ebitda che l’internazionalizzazione apporta al gruppo, nel giro di qualche anno, a oltre il 50%”.

“E’ più facile globalizzare in un contesto locale - prosegue il manager -e, pertanto, ci siamo concentrati sul Nord Africa e sull’Europa”.

Intanto, il gruppo prepara lo sbarco in Marocco e progetta di aprire anche in Messico.

Inoltre, Avoris ha recentemente rinnovato l’accordo firmato l’anno scorso con il gruppo Cvc, uno dei più grandi consorzi turistici dell’America Latina, per aumentare la presenza nel continente.

“L’accordo è stato molto proficuo – conferma Gonzalez -. Nel 2024 abbiamo iniziato a stipulare contratti per servizi alberghieri e inbound insieme e ora abbiamo firmato un nuovo accordo, denominato ‘Together’ con l’idea di incorporare più funzionalità per ottenere sinergie per entrambe le parti. Dobbiamo tenere a mente che tutto ciò che ci circonda nel mondo del turismo è globale. I gds sono globali, le compagnie aeree sono globali e, quando non lo sono, uniscono le forze in alleanze. O sei un’azienda globale, altrimenti il modo in cui negozi con i fornitori non sarà efficiente”.

“Poco più di tre mesi fa abbiamo annunciato la nostra apertura nel mercato italiano. Sebbene non ci presenteremo come Ávoris, né organizzeremo gruppi turistici per il momento, alcune delle nostre attività integreranno alcuni dei servizi che ricevevamo in Italia. Procediamo con grande cautela e con grande rispetto per il trade”.

Inoltre, “Stiamo aprendo in Francia, abbiamo rafforzato le attività esistenti in Romania e Bulgaria e ci stiamo espandendo in altri mercati. Abbiamo coinvolto Eduard Bogatyr, ex ceo di Tui Iberica, per lanciare l’intero piano in tutta Europa. Nel 2025 assisteremo all’apertura del Marocco come gruppo Ávoris e abbiamo alcune aperture in America Latina. Non apriremo negozi di nostra proprietà in Brasile o in Argentina. Ma tra qualche mese saremo in Messico”.

Sull’ingresso in Islanda con l’aggiunta di uno specialista in questa destinazione, Travel.land, il d.g. precisa: “È molto difficile per le grandi aziende entrare in nicchie in cui le aziende più piccole riescono perfettamente. Quindi, uno dei modi per crescere in questo settore è investire in aziende come Travel.land, che è il miglior operatore in Islanda e ha reso molto facile per noi iniziare a operare in questo Paese”.

La recente chiusura di Joliday per riorganizzare i marchi nei Caraibi è il preludio di una razionalizzazione. “Penso che i diversi marchi finiranno per fondersi sempre di più con il tour operator Travelplan, sebbene siano già ora sempre completati con una specifica, ad esempio Travelplan Caribe. Manterremo comunque un mix di marchi. Da un lato, cercheremo di riunirne alcuni sotto l’egida di Travelplan. Dall’altro conserveremo i brand più noti, come Catai, Special Tour oppure Viva Tours”.

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