Il commento del direttore
Remo Vangelista
Triennio d’oro per Veratour. Con un fatturato di 246 milioni di euro nel 2024 (+12 milioni sul 2023), il tour operator romano sfiora il record del 2019 (252 milioni di euro) e completa in pieno slancio la risalita dal pesante calo dovuto alla pandemia (-80%).
“Stiamo vivendo un periodo di grande ripresa della domanda - ha spiegato alla presentazione di bilancio a Milano Stefano Pompili, co-ceo Veratour Spa -, che ci ha permesso di superare senza grandi difficoltà le ripercussioni della crisi di Gaza, portando a realizzare un Ebt di 19 milioni e a contabilizzare 1,3 milioni di proventi. Zanzibar e Kenya hanno spinto al primo posto il prodotto lungo raggio charter (25%), leggermente superiore all’Egitto (23%), dove i nostri sei villaggi hanno dato prova di grandissima resilienza nel secondo semestre 2024. Anche i Caraibi sono tornati a incidere, nonostante il tallone d’Achille di Cuba (i passeggeri settimanali sono scesi dagli 800 degli anni ’90 agli attuali 50), mentre in Italia (19%) un ospite su cinque ha scelto i nostri villaggi”.
L’onda lunga della scorsa stagione promette un 2025 da record, con 118,8 milioni di euro di ordinato (+24%) rispetto ai 95,8 del 2024, grazie all’imponente spinta dell’Egitto (+95%) e della Tunisia (+22%), ma anche del lungo raggio tailor made (+26%).
“Nonostante l’aumento generale dei costi, soprattutto nell’area greca e spagnola - ha aggiunto Pompili - i nostri ospiti continuano a scegliere Veratour per la garanzia di qualità del brand, tanto da far registrare un tasso repeater del 43%. Non ci montiamo la testa: riceviamo moltissime proposte per lanciare nuove strutture, ma manteniamo una sana strategia di piccoli e solidi passi di consolidamento. Prevediamo di raggiungere i 265 milioni di fatturato quest’anno, per arrivare a 310 nel 2027 con una crescita media dell’8-10%, benché nella realtà i numeri promettano risultati ancora maggiori”.