Il commento del direttore
Remo Vangelista
La ricerca di relazioni positive è il cuore dei bisogni dei turisti lusso. Lo racconta Valeriano Antonioli, ceo di Lungarno Collection, durante una chiacchierata che TTG Luxury ha avuto l’opportunità di realizzare con lui nel corso di ILTM. Antonioli svela quello che può essere uno dei segreti del successo degli hotel a marchio Lungarno e di quelli brandizzati Portrait.
“Gli ospiti di alta gamma chiedono personalizzazione, ma anche non personalizzazione” dice enigmaticamente. Poi chiarisce: “La carta vincente è investire sul team, dare loro le conoscenze, l’empowerment, la libertà d’azione e potere decisionale valorizzando le loro naturali attitudini e anche la loro cultura, in modo che possano entrare in contatto con l’ospite e rispondere alle sue aspettative, prima ancora di farle diventare richiesta Ed è solo così che si viene a creare quella naturale empatia con i nostri ospiti che si sentono realmente accolti e compresi”. Creando, appunto, quella relazione che il turista high level sembra cercare come vera esperienza della destinazione. “E tutto ciò passa anche attraverso la selezione di risorse che hanno le attitudini giuste...quelle non si possono insegnare, sono innate”.
È una chiacchierata di ampio respiro quella con Antonioli, che parte dal successo del Portrait Milano, l’ultima creatura del gruppo (“Abbiamo restituito alla città di Milano un monumento rimasto chiuso per secoli al pubblico) e arriva ai progetti futuri e alla sua visione del turismo.
“Vorremmo sbarcare con altre strutture sulle città d’arte italiane – dice -. Il mio sogno nel cassetto è riportare in vita, in altra maniera, la storica Ciga (la famosa e leggendaria Compagnia italiana grandi alberghi, ndr), che era la quintessenza dell’ospitalità italiana”. Quindi nei progetti ci sono Roma, su cui vorrebbero una presenza maggiore, Venezia, Napoli, la Sicilia, e poi ancora il Lago di Como. “Si tratta di progetti a medio e lungo termine – spiega Antonioli -; fra trovare la struttura giusta, renderla così come la vogliamo e aprire serve tempo”.
Per l’estero, una delle aree a maggiore espansione secondo il ceo di Lungarno sono gli Emirati Arabi. “Dire quali saranno le mete del futuro è sempre complesso – spiega -: la crescita del travel va verso esperienze nuove e diverse, c’è un senso di avventura e di scoperta che potrebbe far sviluppare di più alcune mete rispetto alle altre”.
E sullo sviluppo e sovrasviluppo del mete, Antonioli regala il suo pensiero. “Si sente tanto parlare di overtourism come di un problema. E invece, per me è un’opportunità. L’arrivo di tanti turisti è ricchezza, bisogna solo saperli gestire, magari prestando orecchio ai consigli degli albergatori, che hanno viaggiato e visto molte realtà. Si tratta, insomma, di valorizzare i nostri asset e le nostre eccellenze”.