Le misure della ManovraNon solo ticket a Venezia

Non mancano le voci che interesseranno direttamente o indirettamente il mondo del turismo nella Manovra di Bilancio per il 2019 approvata in extremis l’ultimo dell’anno.

La voce dell’ultima ora che sicuramente ha fatto più rumore è stata quella legata agli arrivi turistici a Venezia, arrivata attraverso un emendamento. La città avrà ora la facoltà di istituire un ticket di ingresso che si rivolgerà ai cosiddetti turisti mordi e fuggi, ovvero a quelli che non pernottano nelle strutture alberghiere cittadine e che quindi pagano a loro volta la tassa di soggiorno.

Le tariffe
Chi arriva in treno o in bus oppure i crocieristi che sbarcano per la giornata di escursioni dovranno pagare una tassa di sbarco con valore variabile tra i 2,5 e i 5 euro, ma la cifra può arrivare ai 10 euro nei periodi di massimo afflusso. Duplice l’obiettivo: regolare il traffico in eccesso nella città lagunare e portare nelle casse di Venezia nuovi fondi da utilizzare per il miglioramento dei servizi.

Balneari
Altro tema caldo quello dei balneari: in questo caso confermate le anticipazioni della vigilia con la proroga per i prossimi 15 anni delle concessioni demaniali marittime in atto e in scadenza il 31 dicembre 2020. Se da una parte sono salvi i gestori degli stabilimenti, dall’altra c’è ora da aspettarsi un intervento da parte della Commissione europea che potrebbe aprire una procedura di infrazione.

No aumento Iva
Scongiurato anche per quest’anno l’aumento dell’Iva, ma la spada di Damocle di un possibile adeguamento resta per i prossimi due anni se non ci saranno le coperture necessarie rispetto al debito. Altro capitolo quello del Canone Rai, un tema caldo per le agenzie di viaggi: restano invariate le regole che esentano dal pagamento le attività che hanno computer e relativi monitor.

La web tax
Ultima novità pertinente al comparto quella della Web tax: si tratta di un’imposta al 3 per cento che si applica alle imprese che vendono online oppure forniscono pubblicità e trasmissione dati. L’imposta verrà applicata ha chi ha ricavi totali (quindi non legati al territorio italiano) superiori ai 750 milioni di euro oppure superiori a 5,5 milioni nel territorio italiano.

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