Luca Patanè: “Ecco cosa serve per ripartire e superare la crisi”

Il turismo sta affrontando una delle crisi più difficili di sempre. A confermarlo è il presidente di Confturismo – Confcommercio e presidente del Gruppo Uvet, Luca Patanè (nella foto), che in un’intervista al Corriere della Sera sottolinea come secondo i calcoli di Confturismo - Confcommercio le previsioni di turisti italiani e stranieri in Italia per il periodo marzo-maggio vedono il calo di oltre 45 milioni di presenze, con una perdita intorno agli 11 miliardi di euro.

Un impatto molto forte
“Il turismo – commenta Patanè - ha vissuto l’impatto frontale più forte. Il colpo lo abbiamo accusato sin dall’inizio, da quando sono nate le prime restrizioni. Stavamo registrando un gennaio interessante; oggi siamo a zero. Abbiamo detto che in Italia il turismo vale il 13,2% del Pil e occupa circa l’11% degli italiani. Rischiamo che quest’anno gli stranieri non vengano in Italia”.

Quadro complesso
Patanè ricorda come il quadro generale sia tutt’altro che favorevole: “In due anni - precisa al Corriere della Sera – sono fallite 82 compagnie aeree. L’anno scorso è fallito Thomas Cook; Air Italy prima dell’esplosione del coronavirus e vedremo adesso come saranno i collegamenti con la Sardegna, chi li farà e se Alitalia ci sarà o no. Blue Panorama non viaggia: non possiamo andare all’estero perché ci mandano indietro i turisti. Il trasporto aereo è totalmente in ginocchio”.

Le richieste al Governo
Per superare la crisi, al Governo viene chiesto innanzitutto il varo di crediti di imposta per chi investirà nel turismo dopo la crisi. “La nostra proposta al governo è un’apertura importante di accesso al credito per le imprese per tutto il settore del turismo a livello italiano ed europeo (si parla di circa 30 miliardi per il settore) con finanziamenti da restituire in due anni a tasso zero».
Due gli ulteriori interventi chiesti da Confcommercio: una detrazione per chi è soggetto al pagamento dell’Irpef, delle spese sostenute per l’acquisto di tutti quei servizi turistici fruiti sul territorio nazionale durante i viaggi e la concessione di un credito d’imposta, utilizzabile da subito, agli operatori del turismo in compensazione della differenza dei ricavi o compensi registrati nell’anno in corso rispetto agli stessi periodi del 2019”.

Le previsioni
Per Patanè la ripresa sarà lenta: “Il primo mese importante di ritorno alla normalità potrebbe essere luglio”.
Ma, chiude Patanè “È il momento di pensare al futuro, dare un credito a chi investe in informatica e per migliorare le strutture. Per tornare alla normalità e fare in modo che sia competitivo. Il sistema dell’azienda non deve essere intaccato perché dà ricchezza a tutti e va preservato perché senza azienda tutto il resto non esiste».

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