Il commento del direttore
Remo Vangelista
Stagione estiva da programmare entro il mese di aprile e aiuti alle imprese più snelli e veloci, che si attivino in modo automatico senza la necessità di un decreto attuativo. In una lunga intervista rilasciata a La Stampa, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia prende impegni precisi sul futuro del comparto.
Le priorità
Malgrado le difficoltà connesse alla terza ondata della pandemia, il ministro ha ben chiare le priorità: dare risposte in tempi rapidi e ampliare la possibilità di ottenere gli aiuti anche a categorie fino ad oggi non ricomprese nei provvedimenti.
La rapidità potrà concretizzarsi grazie ad automatismi nell’erogazione degli aiuti che, come spiega il ministro “non dovranno necessariamente sottostare a decreti attuativi, che creano lungaggini contro cui le imprese vanno a sbattere”.
E sul problema, già evidenziato da Confindustria Alberghi, per il quale il tetto di fatturato dei 5 milioni di euro di fatto escluderebbe la metà delle imprese alberghiere dalla possibilità di ottenere sostegni, Garavaglia chiede un po’ di pazienza, perché “il decreto Sostegno non è definitivo” e potrebbe essere discusso in Aula.
Programmazione certa
Di fondamentale importanza poi aiutare le imprese del turismo a programmare per tempo la stagione estiva. “Al momento purtroppo non è possibile farlo, mi aspetto però un’estate simile alla scorsa, nella quale le famiglie potranno godersi le vacanze e le aziende tornare a lavorare, anche se prevalentemente con visitatori italiani e senza flussi importanti dall’estero. Vogliamo dare tempi certi alle imprese, anche a quelle dei parchi a tema, dimenticati dal precedente Governo”.
La partita dei vaccini, con l’accelerazione della somministrazione delle dosi, sarà decisiva ma, avverte il ministro, “mi aspetto che da aprile si possa ragionare su una programmazione della stagione estiva sulla falsariga dello scorso anno”.
Il futuro
E sul passaporto sanitario “la posizione dell’Italia è chiara: le regole devono essere uguali per tutti, non possiamo accettare fughe in avanti con le quali un paese possa cercare vantaggi competitivi”. Guarando al futuro, “la digitalizzazione sarà fondamentale, serve un ecosistema in cui il Ministero torni a fare da aggregatore di tutto il settore turistico, come accade in tutti i paesi che credono nel turismo. Bisogna superare la frammentazione, anche nella promozione”.