Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per la fine di quest’anno l’industria del turismo prevede di avvicinarsi al Pil del 2019: 8,35 trilioni di dollari contro i 9,6 di tre anni prima. Lo dice il Global Economic Impact Report (Eir) del Wttc, presentato al 21° Global Summit a Manila.
Secondo le previsioni, già dal prossimo anno si potranno raggiungere i livelli del 2019: i forecast mostrano appena uno 0,1% in meno dell’ultimo anno pre pandemia. Il turismo darà un contributo al Pil delle economie mondiali crescendo del 43,7% per raggiungere gli 8,4 trilioni di dollari entro la fine del 2022, che ammontano all’8,5% del Pil prodotto dall’intera economia globale. I posti di lavoro torneranno quasi ai livelli di tre anni fa, con un -2,7%.
“Negli ultimi 10 anni – dice Julia Simpson, ceo del Wttc - il nostro settore ha creato nel mondo 126 milioni di posti di lavoro. Uno su tre dei nuovi posti apparteneva a viaggi e turismo. Se non fosse stato per Omicron, lo scorso anno avremmo già raggiunto i risultati che adesso ci aspettiamo per il 2023”.
Il tema del 21° Global Summit del Wttc è stato “Rediscovering travel”, una riscoperta quanto mai necessaria per ridare fiato alle economie mondiali.
“È stata la pandemia a far capire veramente ai leader mondiale il valore del travel – ha detto Simpson -. Per quasi 10 anni, siamo cresciuti superando i livelli dell’economia globale. Il Covid ha cambiato tutto. Adesso, il nostro obiettivo è quello di recuperare il terreno perduto. Ai governi chiedo di ascoltare la scienza e riaprire i confini. Aprire le loro economie e permettere ai milioni di persone di tornare a vivere e produrre grazie ai redditi legati ai viaggi e al turismo”.