Il commento del direttore
Remo Vangelista
Le aziende italiane hanno forti contatti con Francia e Germania, un interesse crescente per il Giappone e, invece, in leggera diminuzione per il Medioriente. È questo il quadro che, durante il BizTravel Forum, è emerso dalla Business Travel Survey di Uvet sui viaggi degli uomini d’affari italiani. “Guardando all’Italia - sottolinea il presidente Gruppo Uvet, Luca Patanè (nella foto) - il centro degli affari si conferma ancora Milano, che ogni anno aumenta il proprio divario con la capitale. Milano resta infatti la principale destinazione dei viaggiatori d’affari, con una quota del 35,1% e un trend di crescita annuo dell’1%. Roma ha invece registrato negli ultimi 12 mesi una decrescita, passando dal 31 al 28,5%”.
Gli hub internazionali e i prezzi delle camere
A livello intercontinentale il principale hub aeroportuale per i viaggiatori d’affari che si dirigono negli Stati Uniti si conferma New York, seguita da Dubai per chi viaggia in Oriente. Per quanto riguarda, invece, l’andamento dei prezzi medi dei pernottamenti in hotel, anche per quest’anno la città in cui è più caro pernottare in Italia è Venezia, dove una camera ha un costo medio di 165 euro (un aumento di 5 euro rispetto ai primi nove mesi del 2016).
Al secondo posto troviamo Milano, che fa registrare un rincaro di soli 2 euro per notte (da 135 a 137) e successivamente Firenze, i cui hotel hanno diminuito le tariffe facendole scendere da 139 a 134 euro e ritornando, così, ai livelli del 2015.
In Europa la più cara si conferma, nonostante tutto, Londra. In città una camera arriva infatti a costare 259 euro a notte, prezzo in calo rispetto ai 263 euro dello scorso anno. Gli hotel di Parigi, invece, hanno tariffe medie di 221 euro contro i 211 del 2016.
La città più cara al mondo resta, però, New York, con 317 euro a notte, seguita da Shanghai (che ruba il secondo posto a Dubai) e da Hong Kong. Dubai, invece, slitta dalla seconda alla quarta posizione.