Il commento del direttore
Remo Vangelista
Settembre resta un mese che tutte le agenzie hanno segnato in rosso sul calendario. Entro quella data decine di migliaia di voucher emessi a febbraio dello scorso anno dovranno infatti essere convertiti in viaggi o rimborsati. Ma sono in molti a temere che alla fine dell'estate saranno ancora poche le destinazioni disponibili e che, quindi, la platea di chi opterà per i rimborsi cash si allargherà a dismisura.
La prima a non farsi illusioni è Ivana Jelinic, presidente Fiavet: “È difficile pensare che i voucher possano tutti essere smaltiti per quella scadenza e che le agenzie siano in grado di affrontare i rimborsi dopo quasi due anni di fermo attività. La macchina - spiega - si sarà forse rimessa in moto, ma settembre non segnerà ancora il ritorno alla normalità. Ecco perché con il nuovo ministro Garavaglia lavoreremo affinché si ragioni su un'ulteriore proroga”.
Senza via d’uscita
Del resto che il comparto difficilmente riuscirebbe a resistere a questa nuova onda d'urto lo pensa anche Gian Mario Pileri, presidente di Fiavet Sardegna. "Se non abbiamo prodotto da vendere, rischia di diventare una situazione senza via d'uscita. Non so quanto devastante possa essere l'impatto dei voucher, ma è indubbio che tantissime agenzie già stremate avranno delle grosse difficoltà a rimborsare i clienti. Parte dei ristori a fondo perduto, più che per le spese correnti, dovranno servire anche a far fronte a questa nuova emergenza”.
Le incognite
Ernesto Mazzi, presidente di Fiavet Lazio, ricorda invece quanto sia difficile per le agenzie rivalersi sui fornitori, vettori in primis. “In molti casi abbiamo crediti importanti verso le compagnie aeree che, oltre a non essere state prontissime nell'emettere voucher, applicano politiche diverse e su cui, credo, a livello legislativo bisognerà alla fine mettere mano. Per non parlare - aggiunge - degli alberghi che in molti casi non hanno intenzione di rimborsare e con i quali potrebbero aprirsi contenziosi infiniti”.