Il commento del direttore
Remo Vangelista
Un’interazione sempre più stretta fra le diverse anime che concorrono a formare un prodotto di successo: la genesi che porta al risultato finale sta cambiando e gli attori della filiera si confrontano sulle possibili evoluzioni future.
Il profilo del cliente
“A cambiare è innanzitutto il profilo del cliente – conferma Matteo Bolognesi, Caribbean & South America destination manager, mainstream di Alpitour World – e in quest’ottica diventano fondamentali i servizi richiesti da un viaggiatore più consapevole ed evoluto. In primo piano una specifica attenzione ad alcuni temi chiave come sostenibilità, parità di genere, attenzione all’overtourism”.
Aggiusta il tiro Luca Campanati, business development manager di Neos, per ricordare come nella creazione di una destinazione ‘vincente’ sia fondamentale la sinergia con il tour operator e con lo scalo aeroportuale per un’efficiente gestione dei posti. “Le potenzialità dei singoli scali vanno analizzate studiando le performance delle diverse rotte e del traffico generato nei diversi periodi”.
La genesi di una destinazione può però partire anche da basi diverse. “Nel caso del Kazakistan, ad esempio – aggiunge Campanati -, siamo stati contattati dalla Camera di Commercio locale per la creazione di un collegamento a sostegno del business travel. In un secondo tempo Alpitour ha cominciato a sviluppare tour leisure verso il Paese”.
Obiettivo accessibilità
Nella dinamica di scelta di una destinazione appare vitale l’accessibilità, come rileva Sofia Gioia Vedani, ceo di Planetaria Hotels: “La dinamica che porta all’apertura di una nuova struttura in Italia, che sia al di fuori delle città d’arte più blasonate, deve tenere conto delle difficoltà di collegamento che spesso rendono difficoltoso il raggiungimento della destinazione. Ci sono grosse opportunità di sviluppo di hotel ad esempio sulle isole minori, ma al momento sono i collegamenti a rendere il progetto solo una chimera”.
Nel caso dei crocieristi, il tema dell’accessibilità viene superato grazie alla flessibilità degli itinerari, anche se alcuni punti fermi restano. “Ad esempio, Carnival Corporation ha sposato da tempo il tema delle isole private per un approccio integrato mare-terra – spiega Luigi Stefanelli, vice president worldwide sales di Costa Crociere -. Dal canto nostro, con le Sea & Land Destinations abbiamo la possibilità di offrire ai clienti esperienze a tutto tondo nelle località toccate dalle nostre navi”.
L’analisi dei dati
“Il successo di una destinazione turistica – fa eco Leonardo Massa, vice president Southern Europe Divisione Crociere del gruppo Msc - dipende da più fattori, che vanno attentamente analizzati. Nel nostro caso, si tratta ad esempio di accessibilità del porto, collegamenti infrastrutturali, capacità ricettiva della meta. Le navi da crociera rappresentano la miglior risposta all’overtourism: sono perfettamente organizzate, contribuiscono a destagionalizzare i flussi e rappresentano una grande opportunità di sviluppo per i territori toccati”.
Beppe Pellegrino, responsabile di Going Resort, chiude con una nota romantica: “Un tempo le destinazioni nascevano dall’intuito di grandi professionisti come Franco Rosso o Bruno Colombo. Ci si chiedeva come, dove, perché proporre una meta. Oggi occorre segmentare le proposte in base alla tipologia di clienti ai quali ci si rivolge, proponendo esperienze a tutto tondo a contatto con il territorio”.