Il commento del direttore
Remo Vangelista
Lo aveva annunciato, e ha già iniziato a mandare le prime lettere. Boeing ha intenzione di licenziare 17mila lavoratori in tutto il mondo, il 10% della sua forza lavoro globale. Una decisione che arriva in un anno molto turbolento per il colosso aeronautico, che sta cercando di far fronte a una crisi dietro l’altra, a partire dal 5 gennaio - ricorda Hosteltur - quando un pannello della porta è caduto da un 737 Max in pieno volo. Da allora il suo amministratore delegato si è dimesso, la produzione ha rallentato e il suo più grande sindacato ha scioperato dal 13 settembre per sette settimane, paralizzando la produzione del Boeing 737 Max, l’aereo più richiesto.
Secondo i dati aziendali le perdite economiche causate dallo sciopero ammontano a 7.640 milioni di dollari (7.197 milioni di euro). Un altro effetto collaterale delle settimane di protesta è stato il dimezzamento, rispetto al 2023, delle consegne di aerei nel mese di ottobre, scese a 14 macchine. “Come annunciato in precedenza, stiamo adeguando i livelli della nostra forza lavoro per allinearli alla nostra realtà finanziaria e a una serie di priorità - ha affermato Boeing, secondo Reuters -. Ci impegniamo a garantire che i nostri dipendenti siano supportati durante questi tempi difficili”.