Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il settore dell’aviazione può finalmente tirare un sospiro di sollievo, almeno per quello che riguarda i collegamenti tra l’Europa e gli Stati Uniti.
A illustrare l’attuale scenario del trasporto aereo transatlantico è Edmond Rose, aviation consulting director di Asm Global Route Development Consultants in occasione della Brand Usa Travel Week tenutasi a Londra.
Secondo quanto dichiarato da Rose, nel corso dell’estate appena trascorsa la capacità per i voli tra il vecchio continente e gli States è tornata ai livelli del pre-pandemia, con un’offerta pari a 95 milioni di posti.
In questo scenario è interessante la crescita di Paesi come la Turchia, che durante la summer 2024 disponeva di circa 3 milioni di seggiolini, ossia il doppio del pre-Covid. Ma anche l’Italia raggiunge un risultato notevole, con un incremento del 20% rispetto al pre-pandemia.
“Non dobbiamo dimenticarci delle low cost - puntualizza Rose -. Sebbene da una parte questi vettori abbiano registrato una crescita tra il 2023 e il 2024, a oggi rappresentano una quota di mercato più piccola rispetto al 2019, un fenomeno in parte dovuto alla scomparsa di alcuni vettori come Wow Air”.
I mercati di riferimento
Se i numeri della air capacity si dimostrano incoraggianti, restano ancora indietro le cifre relative ai passeggeri provenienti dai principali mercati Ue come Uk, Francia e Paesi Bassi. “Prendendo in analisi i mesi tra aprile e agosto, il Regno Unito – per esempio – è sotto al 2019 di circa il 20%”, sottolinea Rose. A giustificare questa ripresa più lenta è in parte il cambio euro/dollaro con la valuta statunitense che rimane più forte; parallelamente la sterlina sembra invece avere ritrovato appieno il proprio potere d’acquisto, un dato che il prossimo anno potrebbe spingere i cittadini britannici a mettersi in viaggio.
In ultimo, Rose si sofferma sulle destinazioni. “Il 90% degli europei opta per gli aeroporti Usa raggiungibili con un volo diretto - conclude - Ma l’avvento di nuovi aeromobili a fusoliera stretta come gli Airbus A321xlr potrebbe aprire nuove destinazioni a costi inferiori, proprio come farà Aer Lingus nell’estate 2025 con i suoi Dublino-Nashville e Dublino-Indianapolis”.