Il commento del direttore
Remo Vangelista
Wizz Air compie vent’anni. Era il 19 maggio 2004 quando decollò quel primo volo diretto da Katowice, in Polonia, all’aeroporto di Londra Luton. E oggi, dopo due decenni di attività, József Váradi, ceo di Wizz Air, scrive un primo capitolo di storia con un occhio al passato e lo sguardo proteso al futuro. In un’intervista rilasciata a TTG Italia, fa il punto sullo stato del vettore e sulle novità in arrivo.
Partiamo con inumeri. Quanto vale oggi Wizz sul mercato?
Abbiamo trasportato 400 milioni di passeggeri, aperto 33 basi e servito 193 aeroporti. Siamo presenti in oltre 50 Paesi che si traducono, approssimativamente, in 200 destinazioni che colleghiamo con circa 800 rotte. Abbiamo una flotta composta da 207 aeromobili, destinata a crescere nei prossimi anni. Inoltre, lavorano per noi più di 8mila persone e rispetto ai nostri concorrenti possiamo vantare degli equipaggi di bordo giovani e ben formati. Cresciamo più dei competitor.
A proposito della vostra flotta, avete dovuto lasciare a terra alcuni aeromobili per problemi ai motori. Come gestite la situazione?
Preciso subito che sul finire del 2025 la situazione dovrebbe rientrare definitivamente. Attualmente abbiamo il 20% della flotta inutilizzabile ed è il motivo per cui ci stiamo focalizzando su una corretta gestione delle risorse e su un’ottimizzazione della capacità dei nostri aeromobili. Risolta questa questione, riprenderemo a valutare l’apertura di nuove basi e di nuove rotte.
Nel domani di Wizz Air c’è spazio anche per il lungo raggio?
Certamente, soprattutto appena riceveremo gli A321XLR che ci consentiranno di raggiungere, potenzialmente, mete come l’India, i Paesi africani e l’Asia centrale. Tra il 2025 e il 2028 avremo 47 aeromobili di questo tipo, il primo arriverà a febbraio e il primo volo sarà probabilmente calendarizzato a marzo 2025. Complessivamente, aggiungo, nei prossimi 5 anni puntiamo a raddoppiare la dimensione della flotta.
Come state gestendo l’aumento delle tariffe nel trasporto aereo?
È indiscutibile che i prezzi siano cresciuti: un fenomeno dovuto all’inflazione, al costo delle infrastrutture, e così via. Rispetto allo scorso anno, la situazione è peggiorata ma le nostre tariffe – nonostante tutto – si mantengono abbastanza stabili con incrementi a una sola cifra.
In ultimo, una previsione per il 2024.
Per quest’anno abbiamo la più grande capacità di sempre, ossia 69,5 milioni di posti a sedere. Diffonderemo presto i dati ufficiali, stimiamo comunque un utile tra i 350 e i 370 milioni di euro.