Il commento del direttore
Remo Vangelista
Per alcune compagnie aeree è diventata una scelta distintiva, altre si propongono come ambasciatrici del gusto nazionale in giro per il mondo, altre ancora, invece, hanno deciso di seguire la linea della salute e del benessere, trasferendo nei loro menù di bordo una certa cultura wellness che passa attraverso il cibo di qualità. Il food in aereo, insomma, è ben lungi dall’essere un momento accessorio del viaggio, ma è invece diventato un passaggio fondamentale dell’esperienza complessiva dei clienti.
Si va così da Air France, che propone tre mesi di menù stellati (da aprile a giugno) in Business class curati dallo chef tre stelle Michelin Arnaud Lallement e in classe Première nel medesimo periodo un menù alla memoria di Joël Robuchon a Emirates, che nel periodo di Pasqua ha voluto rendere omaggio ai dolci e ai piatti tradizionali dei vari Paesi collegati sia a bordo che nelle lounge.
E ancora Alitalia, che ha stretto un accordo con Gate Gourmet e che ha rivisto il catering anche in classe economica, promettendo una scelta su misura del pasto a bordo. Inoltre il vettore continua a sostenere la scelta dell’alta cucina per la sua classe Magnifica con piatti disegnati in collaborazione con il Gambero Rosso.
Esperienza benessere, invece, per Singapore Airlines, che ha appena stretto un accordo con il gruppo Como per proporre a bordo la wellness cuisine di Como Shambhala.