Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una questione di numeri, di statistiche. L’industria dell’aeronautica continua a fare passi da gigante e sul fronte della sicurezza continua ad affermarsi con il primato di comparto più sicuro rispetto agli altri mezzi di trasporto.
La conferma arriva ancora una volta dal report Iata sulle performance delle compagnie aeree mondiali e i dati relativi a 2017 mettono in luce un quadro inequivocabile: il tasso di incidentalità (misurato in incidenti per ogni milione di voli) lo scorso anno è sceso a 1,08, contro 1,68 dell’anno prima e si è dimezzato se paragonato al quinquennio precedente.
Le cifre del trasporto aereo
“Il 2017 è stato veramente un anno buono per la sicurezza nell’aviazione – ha evidenziato il direttore generale e ceo della Iata Alexandre De Juniac -. Circa 4,1 miliardi di passeggeri hanno viaggiato sicuri su un totale di circa 42 milioni di voli. Abbiamo avuto miglioramenti in tutte le metriche utilizzate e in quasi tutte le regioni”.
Le statistiche
Prendendo in esame gli incidenti che hanno coinvolto i jet più grandi, il tasso del 2017 è stato dello 0,11, un terzo in meno rispetto all’anno prima e l’equivalente di una fatalità ogni 8,7 milioni di voli. E ancora: gli incidenti mortali avvenuti lo scorso anno sono stati in totale 6 e hanno provocato 19 vittime. La media degli anni precedenti era invece rispettivamente di 10,8 e 315. E ancora: nessuno dei 6 voli citati era di un jet passeggeri, ma 5 turboprop e un cargo. Infine il dato sulle compagnie membri Iata: zero incidenti.
“Continueremo a lavorare sulle analisi predittive – conclude De Juniac – che ci consentiranno eventualmente di eliminare tutte le condizioni che determinano gli incidenti. L’industria sa che ogni incidente è una tragedia: noi vogliamo che ogni passeggero parta e arrivi in piena sicurezza”.