Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nuove rivelazioni in merito all’annoso affaire del B737 Max. Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, durante un’audizione tenutasi al Congresso Usa nel novembre 2018 pare fosse già emerso che il B737 Max rischiava incidenti ogni 2-3 anni.
Le rivelazioni erano inserite all'interno di un'indagine condotta già dopo il primo disastro in Indonesia. La Faa prevedeva infatti il possibile verificarsi di un incidente letale ogni due o tre anni. Malgrado questo le autorità di controllo dell'aviazione civile americana avevano lasciato che il nuovo velivolo rimanesse in servizio, all'indomani del primo di due incidenti.Secondo le indagini, la Federal Aviation Administration aveva concluso che il 737 Max poteva soffrire in media un incidente fatale ogni due o tre anni. Sull'intero periodo di servizio del nuovo 737, tra i 35 e i 45 anni, le tragedie ‘attese’ erano 15 a meno di interventi drastici sul sistema di pilotaggio automatico.
Rientro in servizio incerto
L'indagine interna della Faa era stata effettuata subito dopo il crash del volo Lion Air in Indonesia in ottobre, in tempo quindi potenzialmente per fermare il successivo incidente avvenuto pochi mesi dopo in Africa.
Dal canto suo, la Faa ha comunque sottolineato che non autorizzerà il 737 Max a tornare in servizio entro fine anno, come sperato da Boeing impegnata a rivedere le tecnologie e i test. Le authority americane hanno fatto sapere che potrebbero richiedere ancora ulteriori sanzioni nei confronti dell'azienda.