Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una doccia fredda su un settore che non sembrava conoscere rallentamenti. I dati diffusi dall’Istat ieri mettono in luce l’impatto drammatico dello stop ai viaggi legato alla crisi del coronavirus per il trasporto aereo. Il documento mette in luce come il trend positivo iniziato già nel 2010 fosse proseguito fino allo scorso anno, con una crescita dei passeggeri pari al 4%, che proseguiva la scia positiva dell’ultima decade.
ll crollo di marzo
Ma a marzo scorso molte cose sono cambiate. Con lo stop ai viaggi i passeggeri in Italia sono calati dell’85,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Con bilanci pesanti per i singoli aeroporti: Fiumicino ha perso l’80,9% dei passeggeri, Malpensa l’88,2%, Bergamo addirittura il 90,2%, quasi la stessa percentuale di Venezia (90,1%). La perdita percentuale maggiore la registra Linate, con un -92,6%.
Per comprendere l’impatto, bisogna anche pensare alla variazioni registrate a marzo 2019 rispetto a marzo 2018: Malpensa aveva segnato un +16,7%, Bologna e Bari avevano superato la doppia cifra (rispettivamente +10,6% e +10,2%).