Il commento del direttore
Remo Vangelista
Se l’avvio dell’era del Green Pass viene salutato con grande soddisfazione da parte dell’industria del turismo, da parte delle compagnie aeree e degli aeroporti c’è allerta massima sulle conseguenze che le nuove procedure possono avere nelle operazioni di check in e imbarco.
Secondo le principali associazioni europee che riuniscono gli attori del comparto c’è il rischio reale che i tempi necessari per le procedure di controllo dei passeggeri possano aumentare anche di 5 volte.
L'analisi Iata
Secondo quanto riportata da Corriere.it, il numero uno della Iata Willie Walsh stima che già con i valori attuali di traffico sia necessario 90 minuti in più, cioè il doppio del normale, ma quando si arriverà al 75 per cento dei livelli normali si potrà arrivare anche a 6 ore di tempo per riuscire a imbarcarsi.
La causa di tutto questo starebbe nella mancata digitalizzazione dei processi (alcuni aeroporti non sarebbero ancora dotati dei lettori per il Qr Code del Green Pass, che quindi dovrebbe essere presentato in formato cartaceo); inoltre allo stato attuate sarebbero almeno 10 le diverse procedure di verifica attuate dai diversi stati membri dell’Unione europea.
La lettera
Airlines for Europe, Airports Council International, European regions airline association e International air transport association hanno inviato un documento ai Governi per chiedere interventi urgenti al fine di mitigare al massimo il rischio caos negli aeroporti che, al momento, viene considerato un pericolo reale.