Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una revisione improvvisa dei piani di volo che arriva in un momento in cui le compagnie aeree si trovavano di fronte a una prospettiva di recupero quanto mai concreta, con in più i segnali positivi che arrivavano sul fronte del lungo raggio, pressoché assente da due anni dalla mappa mondiale dei collegamenti. Dopo la decisione dell’Unione europea, a cui ha fatto seguito quella del Canada, di chiudere gli spazi aerei alle compagnie russe, nel pomeriggio di ieri è arrivata pronta anche la risposta da parte di Mosca, che ha annunciato l’analoga misura nei confronti di 36 Paesi in totale, tra cui ovviamente anche l’Italia.
L’asse Europa-Russia
Difficile al momento capire quale sarà la durata del provvedimento e quale impatto questo potrà avere sui conti delle compagnie aeree, oltre che su quelli degli aeroporti; di certo c’è che al momento ci si trova di fronte a un traffico completamente sospeso tra Europa e Russia, che ha tagliato i ponti anche con il Canada. Secondo l’analisi effettuata da Oag e riportata da Routesonline, solo questa settimana saranno 221 le rotte che non verranno effettuate lungo la direttrice, due terzi delle quali da e per l’Europa occidentale. Per il mercato significherà l’eliminazione di un totale di 400mila posti volo.
L’impatto tuttavia non si limiterà solamente a quest’area, in quanto la chiusura dello spazio aereo russo pone problematiche a volte insormontabili ad alcune compagnie aeree impegnate appunto nei collegamenti intercontinentali, in particolare in direzione dei Paesi asiatici. Rivedere le traiettorie bypassando i cieli della Russia risulta infatti particolarmente complesso se non addirittura impossibile e prevederebbe un aumento dei costi eccessivo.
Le prime decisioni
Tra i vettori maggiormente colpiti da questa situazione risulta in particolare Finnair, che ha nei voli sull’Asia uno dei maggiori punti di forza. La compagnia ha annunciato che fino al prossimo 6 marzo sono stati cancellati i collegamenti su Seoul, Osaka, Tokyo, Shanghai e Guangzhou mentre quelli su Bangkok, Singapore, Phuket e Delhi resteranno con nuove traiettorie. Sospensione dei voli su Giappone, Corea del Sud e Cina per Air France, mentre per le compagnie del gruppo Iag interessate dal lungo raggio, Iberia e British Airways, si stanno studiando soluzioni alternative. Decisioni in merito sono attese in queste ore anche da parte di Lufthansa, ma la situazione appare in continua evoluzione e modifiche e ulteriori cambiamenti potrebbero arrivare nelle prossime ore.