Il commento del direttore
Remo Vangelista
La pandemia presenta il conto e per le compagnie aeree il costo di oltre due anni di restrizioni, durante i quali sono state costrette anche a veri e propri stop forzati, è impressionante: 220 miliardi di dollari, calcolati fino al primo semestre di quest’anno. Una cifra e un peso che il settore non ha mai dovuto affrontare prima e che ha rischiato di decimare gli attori del comparto, che in alcuni casi si sono salvati solo grazie al sostegno economico degli stati di appartenenza.
A tirare le fila e tracciare questo bilancio è stato il consorzio britannico Cirium, specializzato nell’analisi e nello studio del trasporto aereo, che ha preso in esame i bilanci dei vettori di tutto il mondo dall’inizio della pandemia fino alla fine di giugno di quest’anno. Il quadro che è emerso è quello di un sistema in ripresa e che nella seconda metà di quest’anno potrebbe finalmente rivedere il break even, ma che lo farà dopo essere uscito da un tunnel che sembrava essere senza fine. Basti pensare che le compagnie si sono trovati a fare i conti con entrate dimezzate nel 2020, ridotte al 40 per cento l’anno successivo e ancora in forte sofferenze anche per quest’anno, complice i primi 3-4 mesi dove i viaggi hanno ancora stentato a riprendersi.
I numeri
“Il rosso sta decrescendo progressivamente – ha spiegato il ceo di Cirium Jeremy Bowen -: nel 2020 il settore ha dovuto affrontare perdite per 160 miliardi di dollari, che sono scesi a 42 l’anno successivo per poi fermarsi a 15 nella prima metà di quest’anno”. Naturalmente la situazione non è stata omogenea in tutto il mondo e questo sta emergendo in particolare ora nella fase di recupero e ritorno alla normalità. Allo stato attuale a livello globale i vettori dovrebbero chiudere l’anno con volumi pari all’80 per cento rispetto al 2019 (erano al 70 nella prima metà del 2022), ma questo risultato sarà raggiunto grazie a due aree su tutte: gli Stati Uniti e l’Europa. Nel primo caso le major sono ormai ai livelli di tre anni fa e anche gli ultimi bilanci presentati mettono in luce ampi sprazzi di sereno, con gli utili che sono tornati ad affacciarsi. Nel secondo siamo invece al 95 per cento rispetto al pre-pandemia.
Le nuove sfide
Tuttavia, mette in guardia l’analisi di Cirium, quella che le aziende si troveranno davanti non sarà una strada in discesa, tutt’altro. Messa alle spalle la spada di damocle del covid, ci sono ora altre sfide da affrontare: la crisi economica, il caro carburante, la carenza di personale e i ritardi nelle consegne degli aerei sono destinati a non rendere la vita facile alle compagnie e il ritorno ai ritmi consueti appare ancora lontano.