Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ryanair contro l’Unione europea. Il pretesto sono gli scioperi dei controllori del traffico aereo in Francia, e il vettore – dati alla mano – fa il punto della situazione mettendo in evidenza l’urgenza di porre rimedio a una situazione considerata ormai insostenibile.
Nei 13 giorni di manifestazioni che si sono svolti tra il 19 gennaio e il 15 marzo sono stati coinvolti oltre un milione di passeggeri, con più di 300 voli cancellati e più di 6mila in ritardo. Danni non soltanto per i viaggiatori, ma, secondo la low cost, anche per l’ambiente con l’emissione di 4mila tonnellate di CO2 extra, a causa della necessità di optare spesso per delle rotte più lunghe del previsto.
Un elemento che Ryanair sottolinea con insistenza è che l’80% dei voli che hanno subito l’impatto delle agitazioni sono stati quelli che avrebbero soltanto dovuto sorvolare lo spazio aereo francese con la Spagna che paga maggiormente (1750 voli bloccati), seguita da Uk (700 voli) e Italia (600 voli).
La richiesta
La compagnia, dunque, chiede all’Europa di proteggere gli overflight come già avvenuto in Spagna, Italia e Grecia, ossia un ‘eurocontrol’ per gestire il problema dei voli in transito nello spazio aereo durante gli scioperi.
“Ryanair ha lanciato una petizione per proteggere gli overflight e la libera circolazione delle persone”, comunica la compagnia tramite Aliénor Thérouanne, communication and marketing executive. “Presenteremo una petizione alla Commissione europea – conclude – al raggiungimento di un milione di firme”.