Governo-Ryanair, ancora querelle Il ministro Urso: "L'aria deve cambiare"

Non si arresta la polemica a distanza tra i vertici di Ryanair e il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in seguito alla dura reazione della compagnia low cost alle intenzioni del Governo italiano di introdurre un qualche metodo di calmieramento dei prezzi e di regolamentazione del mercato per evitare speculazioni sulle tariffe che si sono viste in particolare in estate su Sardegna e Sicilia.

Gli ultimi strali
Il botta e risposta della scorsa settimana è andato avanti anche nelle ultime ore dopo che Ryanair ha colto l’occasione del lancio di 4 nuove rotte su Alghero per rilanciare il suo monito contro il provvedimento, ribadendo che se verrà attuato ci sarà una riduzione dell’offerta sulle due isole.

Il ministro Urso non ha tardato a replicare alle ‘minacce’ con un lapidario: “L'Italia è il primo mercato della compagnia, il più appetibile d'Europa. Se taglieranno rotte, le riempirà qualcun altro. Mi chiedo solo se gli azionisti di Ryanair sono della stessa opinione”. Secondo quanto riportato da Il Giornale il titolare del dicastero ha ribadito che è giunto il momento in cui “l’aria deve cambiare” e serve una regolamentazione in un mercato definito “sregolato”.

E ha poi citato un esempio: “Quando vengono messi in vendita biglietti a mille euro in concomitanza di eventi alluvionali, il mercato non c'entra nulla. Si chiama speculazione”.

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