Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il rapporto sul traffico aeroportuale di Aci Europe rivela che il traffico passeggeri per il mese di luglio si è avvicinato a un pieno recupero dei livelli pre-Covid.
In dettaglio, come riporta TravelDailyNews, il traffico passeggeri della rete aeroportuale europea nel mese di luglio si è attestato sul -3% rispetto a luglio 2019, in ulteriore miglioramento rispetto al mese precedente (giugno era al -5,9% rispetto allo stesso mese del 2019). Rispetto a luglio 2022, il traffico passeggeri è cresciuto del 12,8%.
Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha dichiarato: “Questi dati sono sintomatici di uno spostamento dal consumo materiale a quello esperienziale, con le persone che apprezzano più che mai il viaggio. La resilienza della fiducia dei consumatori e il continuo slancio nella ripresa del traffico sono ancora più evidenti se si considerano l’aumento costo della vita e gli incrementi record delle tariffe aeree”.
“Tuttavia, anche le variazioni di performance tra i mercati nazionali e quelli dei singoli aeroporti sono diventate un punto importante, con il 51% degli aeroporti europei ancora al di sotto dei volumi di traffico passeggeri pre-pandemia. Queste variazioni di performance riflettono un mix di fattori: dall’impatto della guerra in Ucraina all’imponente ma selettiva espansione della capacità dei vettori ultra low cost e al relativo ridimensionamento dei vettori di rete, nonché allo spostamento di parte del traffico interno verso altre modalità di trasporto”.
Il mercato Ue+1 ha visto il traffico passeggeri attestarsi al -4,3% a luglio rispetto ai livelli pre-pandemici e aumentare del 12,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Performance migliori
Le migliori performance sono arrivate dai mercati basati prevalentemente sul turismo inbound e/o sul traffico transatlantico, con gli aeroporti in Islanda (+16,2%), Croazia (+15,7%), Grecia (+14,8%), Portogallo (+10,5%), Lussemburgo ( +10,5%), Polonia (+7,1%), Malta (+6,3%), Cipro (+3%), Italia (+2,3%), Spagna (+1,3%) e Irlanda (+0,6%) che hanno tutti superato i livelli pre pandemici.
All’estremità opposta, gli aeroporti di Finlandia (31%), Slovenia (-27,4%), Bulgaria (-22,9%), Germania (-19,2%) e Svezia (-17,9%) rimangono i più lontani dal pieno recupero.
Mentre gli aeroporti tedeschi hanno registrato la peggiore performance in termini di traffico passeggeri, gli aeroporti del Regno Unito (-4,7%) hanno fatto ulteriori progressi verso la piena ripresa, seguiti da quelli francesi (-6,6%).
Nel frattempo, gli aeroporti nel resto d’Europa hanno raggiunto una piena ripresa del traffico passeggeri a luglio, superando i livelli di traffico pre-pandemia (luglio 2019) del 3,7%, nonostante la perdita di tutto il traffico aereo per gli aeroporti ucraini. Rispetto al luglio dello scorso anno i volumi nel resto d'Europa sono aumentati del 13,4%.
Le performance più brillanti nel mercato extra Ue sono arrivate dagli aeroporti che hanno sfruttato l'espansione dei vettori ultra low-cost – come quella in Albania (+116,6%) e Kosovo (+41,5%), così come gli aeroporti che hanno beneficiato del cambiamento della domanda da/per la Russia al di fuori del mercato Ue, compresi quelli in Uzbekistan (+72,6%), Armenia (+70,4%) e Kazakistan (+66,4%).
Anche la Turchia (+6,5%) ha superato i livelli di traffico passeggeri pre-pandemia.