Medio Oriente, cambiano le rotte. Tempi più lunghi per i voli dall'Europa

Le compagnie aeree si sono trovate a riprogettare le rotte per evitare di sorvolare l’area oggetto del conflitto in Israele e a cancellare alcuni voli verso altri Paesi del Medio Oriente per il calo delle prenotazioni.

Come riporta il Corriere della Sera, in Europa i vettori si erano già visti restringere lo spazio aereo continentale del 20% per l’invasione dell’Ucraina e avevano dovuto effettuare collegamenti più lunghi con l’Asia per il divieto di sorvolo dei cieli russi.

E dopo aver annullato i collegamenti diretti con Tel Aviv, nei giorni scorsi, i vettori hanno anche dovuto rivedere le rotte verso altre località come quelle in Giordania evitando di passare sopra a Israele.
A cominciare da British Airways, che collega Londra Heathrow ad Amman: i voli, una volta di fronte a Israele, non proseguono dritti verso la Giordania ma effettuano una virata a destra, sorvolando la penisola del Sinai, in Egitto, e risalendo poi dritti verso la destinazione finale. Tempo di percorrenza: 5 ore e mezza.
Circa un’ora in più, con annesso incremento del consumo di cherosene e dei costi operativi, anche per il volo di Royal Jordanian che passa sopra il Libano, quindi sulla Siria e poi scende ad Amman.
Da Roma Fiumicino, Royal Jordanian effettua lo stesso percorso ‘nuovo’ di British. Così come Wizz Air da Roma, Austrian Airlines da Vienna, Ryanair da Budapest.

Inoltre, si registra un forte calo delle prenotazioni verso località turistiche come Aqaba, in Giordania. Nel fine settimana easyJet ha cancellato tutte le rotte con l’Europa per il periodo invernale — quindi almeno fino a marzo 2024 — e anche la low cost Transavia, del gruppo Air France-Klm, ha tolto dalle vendite il collegamento Parigi Orly-Aqaba. Anche Ita Airways, che da tempo lavora ad avviare i collegamenti con Beirut e Amman, avrebbe deciso di posticiparne il lancio.

A soffrire, però, sono anche i vettori mediorientali. La libanese Middle East Airlines ha annunciato che la gran parte della sua flotta sarà dislocata provvisoriamente in zone alternative come Cipro, Turchia, Oman e Qatar. Il presidente della compagnia Mohammed Al-Hout ha dichiarato che solo 8 dei 22 aerei resteranno alla base di Beirut.

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