Il commento del direttore
Remo Vangelista
È la voglia di viaggiare, prima ancora del desiderio di partecipare a una cena o a una festa memorabile, la molla delle vacanze di fine anno. La conferma arriva dai dettaglianti che, quasi senza eccezione, dicono di non ricevere quasi mai richieste specifiche per il cenone. “Il cliente che prenota un pacchetto per questo periodo - racconta Elena Polato, addetta alle vendite della Lanai Viaggi di Villafranca di Verona - non si informa quasi mai sul veglione in anticipo, di solito è un dettaglio che emerge in un secondo momento”. Analoga l’esperienza vissuta dalla Cerbaiola Viaggi di Siena. “Pacchetti di viaggio legati al Capodanno - sottolinea il titolare Roberto Finistrella - ce ne chiedono pochi, anzi di solito tendono a evitarlo per scegliere destinazioni dove a questo appuntamento non viene dato troppo peso”. Se la richiesta più puntuale arriva, si tratta per lo più di una clientela più avanti con l’età. “Sono gli over 60 per cui la cena dell’ultimo anno rappresenta un aspetto rilevante del viaggio; per le famiglie lo è molto meno” evidenzia Tatiana Sedlovska, incoming manager della Gts di Roma. Anche se sottovalutato dalla gran parte dei viaggiatori, il dettaglio non viene invece trascurato dagli operatori. “I villaggi commercializzati e gestiti direttamente dai tour operator - riflette Francesco Pirelli, titolare della Lai Viaggi di Palermo - non solo organizzano sempre qualcosa per la cena del 31, ma tendono a esportare la tradizione dei festeggiamenti anche in destinazioni dove l’appuntamento non è sentito culturalmente”. Transitano invece con fatica nelle agenzie i soggiorni brevi sulla neve. “Le due notti in montagna con veglione sono ormai un prodotto difficile da reperire - riflette Davide Marocco, responsabile vendite della Lepintours di Frosinone -. Di solito sono le strutture alberghiere a promuoverlo da sole”.