Il commento del direttore
Remo Vangelista
La cedolare secca per le case gestite da portali di prenotazione è realtà. È stato, infatti, approvato l’articolo 4 della manovrina, che impone ai portali di prenotazione di riscuotere alla fonte una trattenuta del 21% su ogni contratto stipulato da soggetti non imprenditori.
Un passaggio che non è sfuggito a Federalberghi: “La definizione di una norma che mette ordine nella disciplina fiscale delle locazioni brevi costituisce un positivo passo avanti verso la bonifica di un mercato che è inquinato dagli abusivi e dalla concorrenza sleale” dice il presidente Bernabò Bocca.
Entro novanta giorni, un decreto ministeriale dovrà definire criteri oggettivi per distinguere le attività imprenditoriali da quelle non imprenditoriali. “Anche questo aspetto è positivo - dice Bocca - e ci auguriamo che il decreto tragga spunto dalle buone prassi adottate all'estero, evitando che chi svolge l'attività in via continuativa possa continuare a nascondersi dietro un dito”.
“L'unica nota critica - aggiunge Bocca - è costituita dalla formulazione inerente l’imposta di soggiorno, che, nel prevedere giustamente l’applicazione dell’imposta anche per i turisti che alloggiano presso gli immobili in affitto, rischia di penalizzare le strutture ufficiali già tartassate dal fisco”.
Altro tema è invece quello della sicurezza, sulla quale puntano il dito gli albergatori. “Dovremo continuare a lavorare su altri aspetti – dice Bocca - per evitare che le locazioni brevi offrano un comodo rifugio a chi vuole sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine”.