Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dalla Scozia al Colorado, da Londra a Venezia, cresce la voglia di pernottare nei luoghi resi celebri da libri famosi. Ecco allora che gli amanti della saga di Harry Potter fanno a gara per dormire nella suite 552 del The Balmoral (nella foto), lo storico hotel 5 stelle di Edimburgo famoso per avere ospitato J.K. Rowling durante la stesura del suo settimo libro. Grande richiesta anche per la camera 217 del The Stanley di Estes Park in Colorado, dove Stephen King, dopo una notte di incubi, ebbe l’idea di realizzare il best seller Shining.
La mania dei soggiorni ‘letterari’ sta contagiando sempre più viaggiatori e, come ricordato dal Sole 24Ore, anche al The Brown’s di Londra si respira un’aria speciale nel ricordo di Ruyard Kipling, che proprio lì terminò ‘Il libro della giungla’. E ancora, da non perdere un soggiorno al Gritti Palace di Venezia, famoso per aver ospitato Hernest Hemingway che qui scrisse ‘Di là dl fiume e tra gli alberi’.
Il legame fra letteratura e hotel è tanto stretto e antico che, in alcuni casi, alcuni alberghi nascono già come letterari; ad esempio, il Literary Man Hotel di Obidos in Portogallo o l’hotel Victoria di Trieste, quattro stelle che occupa il palazzo dove James Joyce visse i suoi anni friulani.
Oltre agli hotel–libreria, stanno aumentando anche le vere e proprie librerie dove è possibile trascorrere la notte, dai ‘book&bed’ giapponesi, alla libreria Mooks di Napoli, che ospita due suite intitolate a Freud e Calvino arredate con oltre 4mila titoli.