L’Italia ritorna terra di investimenti: 3,3 miliardi in hotel

Un totale di 3,3 miliardi di euro in investimenti alberghieri, con 67 transazioni ultimate e 91 hotel passati da un proprietario all’altro: in tutto 11.400 camere. È un 2019 da record quello tratteggiato dall’Italy Hotel Investment Report di EY.

Spinta sul lusso
Dopo un 2018 debole sul fronte delle acquisizioni di immobili, i grandi gruppi alberghieri e i fondi di Private Equity tornano a credere nelle potenzialità dell’albergatoria italiana soprattutto per quanto riguarda i cosiddetti ‘trophy asset’, ossia gli immobili di pregio negli edifici storici di Venezia, Roma, Milano e Firenze.

Venezia la più attrattiva
Ed è proprio la città lagunare a superare la capitale nel ranking delle destinazioni più attrattive per gli investitori. Venezia, infatti, vince su Roma con un valore delle transazioni di oltre 750 milioni di euro, pari al 23 per cento del totale, e 1.735 camere vendute.

Seguono Roma, con uno share del 16 per cento, Milano con 9 punti percentuali e Firenze con un tasso del 7 per cento sul totale delle transazioni. La capitale scivola in seconda posizione nonostante l’aumento a tripla cifra del volume di investimenti e il maggior numero di operazioni. A pesare sul dato finale una serie di maxioperazioni quali l’acquisizione delle sette proprietà italiane di Belmond Hotels da parte di LVMH, ma anche la vendita di 16 strutture di Castello, per un totale di 1800 camere, al fondo Oaktree e le transazioni di alcuni trophy asset a Venezia, Roma e Capri.

Le previsioni
“Il 2020 - dice a Il Sole 24 Ore Marco Zalamena, head of hospitality di EY - inizia con molte operazioni in pipeline. Prevediamo un consolidamento del mercato attorno a un volume di 2 - 2,5 miliari di depuro”.
Intanto, secondo EY, lo scorso anno le transazioni realizzate hanno generato ulteriori investimenti, stimati in 560 milioni di euro.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana