Decreto Rilancio: le misure per gli alberghi

Ha suscitato molto malcontento, ma il decreto Rilancio contiene anche alcune norme ad hoc per il turismo e le strutture ricettive.

Innanzitutto, spiega Federica Bonafaccia, responsabile del servizio legislativo tributario di Federalberghi, "l'abolizione della prima rata Imu per gli immobili D2, le strutture ricettive dove i proprietari sono anche gestori, gli stabilimenti balneari e termali".

Quindi il credito d'imposta in proporzione al canone pagato (60 per cento per la locazione, 30 per cento per l'affitto d'azienda), "che solo per le strutture alberghiere si applica anche oltre i 5 milioni di ricavi".

Rientrano nel decreto l'abolizione del saldo Irap 2019 e della prima rata 2020 (per ricavi non superiori ai 250 milioni di euro), il contributo a fondo perduto per soggetti con ricavi fino a 5 milioni di euro che hanno avuto un calo di fatturato di almeno un terzo ad aprile 2020 rispetto aprile 2019 e il rafforzamento patrimoniale per le società che hanno avuto una perdita. "In questo caso è previsto un credito d'imposta se verseranno un aumento di capitale entro il 31 dicembre".

Sospesi fino al 16 settembre anche i versamenti di ritenute, Iva e contributi.

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