Il commento del direttore
Remo Vangelista
Quella dei condhotel è “un’occasione che il Veneto non può lasciarsi sfuggire”. A dirlo è Federalberghi Veneto, che chiede alla Regione di accelerare l’iter di regolamentazione del comparto e l’inserimento di questa soluzione ricettiva nell’offerta turistica.
Il modello condhotel è stato introdotto, infatti, a livello nazionale dal Dpcm 13/2018, il quale prevede che a regolamentare le modalità per l’avvio e l’esercizio della nuova tipologia di struttura ricettiva siano le Regioni. Ma in Veneto l’iter si è arenato alla fine dello scorso anno.
Il 16 ottobre 2024, quando, a Palazzo Ferro Fini, la Sesta Commissione Turismo, presieduta dalla Consigliera Francesca Scatto, ha discusso il testo unificato che prevedeva l’abbinamento di due iniziative legislative: il progetto di legge n. 227, presentato dal consigliere Enoch Soranzo e dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, e quello n. 249, proposto dalla Giunta. Entrambi i progetti puntavano ad inserire nella legge quadro regionale sul turismo anche la forma di accoglienza del condhotel.
“Con le audizioni in Sesta Commissione di ottobre 2024” spiega in una nota il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, “sono stati fatti degli avanzamenti importanti sul tema condhotel. Dopo quattro mesi, però, chiediamo che i lavori normativi riprendano e si traducano in un provvedimento effettivo: il condhotel è una forma di accoglienza che consente, da un lato, di innovare l’offerta turistica, e, dall’altro, di rispondere ad alcune esigenze di mercato già presenti in alcuni contesti all’estero. In poche parole rappresenta, per i nostri operatori, un ulteriore elemento di competitività e finanziamento, finalizzato al miglioramento qualitativo della proposta: il Veneto, attrattore di grossi flussi turistici ogni anno, non può farne a meno.”
L’inserimento dei condhotel nell’offerta turistica, per il presidente di Federalberghi Veneto, rappresenta una grande occasione. “Le opportunità che questa forma di accoglienza può garantire ai nostri albergatori - sottolinea - non si limitano solo all’incremento delle entrate con la possibile vendita delle unità residenziali o il loro affitto nei periodi di non utilizzo dei proprietari. I condhotel permettono anche di valorizzare immobili esistenti senza doverli trasformare integralmente in strutture residenziali, nonché di diversificare l’offerta turistica, andando ad abbracciare nuovi target di clienti. Gioverebbero in maniera evidente al sistema del turismo veneto in generale.”