Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il turismo enogastronomico continua la sua corsa e si conferma come uno dei motori dell’inbound in Italia. Le cifre sono quelle della seconda edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Itlaiano 2019, redatto sotto la supervisione scientifica della World Food Travel Association e dell’Università degli Studi di Bergamo.
Se nel 2017 gli italiani in viaggio interessati a questo tipo di turismo erano aumentati del 30%, nel 2018 questo valore è ulteriormente cresciuto: ben il 45% dei turisti italiani, negli ultimi tre anni, ha svolto un viaggio con questa motivazione, con un aumento del 48% rispetto all’anno precedente.
Esperienze a tema
Come spiega l’autrice del rapporto, Roberta Garibaldi, aumenta anche la fruizione di esperienze a tema enogastronomico, indipendentemente dalla tipologia di soggiorno scelta. Sono, infatti, il 98% gli italiani che, a prescindere dalla vacanza, hanno partecipato ad almeno un’attività di questo genere.
Fra le più popolari figurano, oltre al gustare prodotti tipici, visitare un mercato (82%) e il recarsi in bar e ristoranti storici (72%). Grande interesse suscitano le esperienze di visita ai luoghi di produzione, con in primis le aziende agricole (62%) che registrano un tasso di curiosità maggiore rispetto alle cantine (56%).
“Abbiamo analizzato il gradimento delle varie tipologie di offerta e i motivi che limitano la partecipazione - spiega Garibaldi -: vi sono molti dati positivi, ma dalle analisi svolte emerge che ci sono ancora spazi di miglioramento, sia in termini di organizzazione sia di fruibilità. Il patrimonio enogastronomico italiano è una leva che può ancora esprimere molte potenzialità, attraverso processi territoriali di valorizzazione”.
Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019 ha il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Federculture, Ismea, Fondazione Qualivita e Touring Club Italiano.