Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si chiama ‘Tampone rapido per la Città’ il progetto finanziato da Finale Ligure per lo screening della situazione dei contagi soprattutto per le categorie più a rischio. Tra queste il piano, realizzato grazie alla collaborazione con il Consorzio Liguria Salute e con la partecipazione attiva di Finale Salute,
oltre alle categorie evidenziate dal Comune inserisce anche le attività produttive e gli esercenti del finalese tra cui alberghi, stabilimenti balneari e attività commerciali, bar e ristoranti.
La garanzia della sicurezza
Tutti si sono mostrati più che disponibili nell’effettuare il tampone rapido per garantire sicurezza e fiducia sia al proprio personale che alla propria clientela.
“La promozione turistica di Finale Ligure e del finalese – spiega Andrea Oliveri, presidente della delegazione Upa (Unione Provinciale Albergatori) Finale Ligure e Varigotti - era in assoluto divenire, soprattutto per quanto concerne la destagionalizzazione della destinazione, che era finalmente anche riuscita ad essere apprezzata quale meta outdoor d’eccellenza. Il futuro, ora, è incerto”.
L’estate 2020, ha permesso a diverse attività di lavorare, “ma una destinazione come la nostra, votata alla destagionalizzazione e, quindi, alla possibilità di operare tutto l’anno si trova ora a dover fare i conti con questa situazione, soprattutto perché è venuta a mancare una buona parte di introiti provenienti dal turismo estero”.
Anche per la Pasqua la situazione non sembra destinata a sbloccarsi: “Abbiamo ricevuto qualche telefonata - sostiene Oliveri -, ma per lo più sono clienti che richiedono informazioni o si accertano della situazione locale. Sembrano più spaventati, forse perché dopo un anno così duro e difficile, non sono particolarmente fiduciosi nel futuro”.