Il commento del direttore
Remo Vangelista
Una regione baciata dagli dei. Col nuovo claim “Campania divina”, la regione fa leva sull’eccezionalità della propria offerta plurisecolare, mostrando di poter competere su livelli qualitativi d’eccellenza non solo attraverso le isole o la costa sviluppatesi dalle antiche colonie greche, ma in virtù di un territorio che non ha eguali nella storia.
“Siamo la regione più antropizzata del mondo - spiega Luigi Raia, direttore generale dell’Agenzia Campania Turismo - con la maggior concentrazione di siti ed elementi iscritti all’Unesco (10), oltre che custode di 5 delle prime 20 attrattive italiane secondo il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo. Da questa consapevolezza vogliamo perciò ripartire per trasformare la Campania in una regione visitabile 12 mesi all’anno”.
Se Capri “Covid free”, su intuizione del presidente regionale Vincenzo De Luca, ha permesso di riaprire l’Italia al turismo internazionale, mentre Procida “Capitale della Cultura 2022” sta già facendo da volano per i mesi invernali, Salerno è l’asso nella manica per consolidarsi nel futuro.
Con la conclusione dei lavori sull’aeroporto di Pontecagnano entro il 2023 e una previsione di traffico annuale attorno ai 15 milioni di passeggeri, in aggiunta all’accoglienza marittima e crocieristica garantita dalla nuova Piazza della Libertà (la più grande d’Italia, con oltre 28mila mq per attività), il turismo campano ha ora tre ulteriori porte, oltre a Napoli, per invitare alla scoperta delle sue aree interne. A. C.