Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2021 che sta finendo porta con sé uno strascico doloroso per l’incoming europeo. A risentirne soprattutto le città, che già nei mesi scorsi hanno provato sulla loro pelle l’assenza dei mercati internazionali e dei viaggi d’affari e, in quest’ultimo scorcio dell’anno, stanno vivendo un nuovo momento d’affanno a causa dell’ulteriore stretta dei governi dell’Ue sui viaggi.
Tuttavia nel panorama generale delle città europee non mancano le zone in luce, con aree che archiviano l’anno con risultati addirittura migliori del 2019 pre-pandemia. E a metterle in risalto è l’analisi che Str ha fatto per Bloomberg e che stila una classifica delle mete europee migliori e peggiori del 2021 in termini di ricavi alberghieri.
L’indicatore preso in esame è il revPar, che tiene conto sia dei prezzi medi per notte, sia dell'occupazione complessiva degli hotel. L'indice medio ottenuto riguarda il periodo gennaio-novembre 2021 rispetto allo stesso periodo di due anni fa. Se l’indice è maggiore di 100 la destinazione ha realizzato ricavi proporzionalmente maggiori per camera disponibile rispetto al 2019; al contrario, una meta con un punteggio di 60 ha realizzato solo il 60% dei risultati del 2019.
Il risultato di Perugia e Assisi
Ebbene, nell’elenco delle aree migliori del continente emerge a sorpresa l’Italia centrale con Perugia e Assisi, che ha realizzato un indice di 115,2 punti, salendo sul podio delle destinazioni più performanti dell’anno e riportando, quindi, un revPar migliore del 2019.
A precederla Sochi, in Russia, con 170,2 punti, ma soprattutto la Turchia. In base ai dati Str, infatti, alla riviera turca va un indice di 192,8 punti, ma anche Ankara porta a casa un lusinghiero punteggio di 117. Un risultato, spiega Jan Freitag, senior vice president for lodging insights di Str, dovuto alla rapida riapertura dei confini che ha consentito alla Turchia di affermarsi come rifugio per i viaggitori europei, ma anche per quelli di lungo raggio nel 2020. Ciò ha conferito al Paese un vantaggio importante sui competitor che si è prolungato nel 2021.
Le cifre delle capitali europee
All’opposto la scure dell’assenza di turismo internazionale è calata sulle grandi città, tra cui Roma che, come Parigi e Londra, ha ottenuto un indice al di sotto di 50 punti. Tuttavia la Capitale non è fra le peggiori dell’anno: la maglia nera va infatti ad Amsterdam, con un indice di 21,5, seguita da Praga al 22,6 e da Lisbona al 29,1. Ma se per Amsterdam un dato del genere non è del tutto negativo, in quanto la città stava già cercando di ‘resettare’ la propria offerta turistica per difendersi dal sovraffollamento, per Lisbona la sorpresa è amara. Con un'economia maggiormente dipendente dal turismo rispetto ad alcune delle altre città elencate, la capitale del Portogallo ha subito un duro colpo dalla chiusura delle frontiere e non è stata in grado di riprendersi, nemmeno dopo che i visitatori statunitensi ed europei hanno iniziato a tornare a giugno. Molto in calo anche l’incoming di Bruxelles e di Helsinki, entrambe in seria difficoltà, con un indice di 29,1.
Stefania Galvan