A Venezia 20mila turisti ‘fantasma’: scattano i controlli sugli alloggi abusivi

Tutto nasce dall’incongruenza tra numero di posti letto ufficialmente registrati e il boom di presenze nei giorni pasquali. Facendo i conti si è visto come a Venezia 20mila turisti risultino aver dormito in città, ma non si sa dove. A rilevare il dato è la Smart control room, nata per occuparsi del sovraffollamento nella città lagunare. Tra venerdì e lunedì il cervellone elettronico dell’amministrazione, che vede la quantità di cellulari agganciati ai ripetitori (con una precisione tale che permette di dire che a Pasqua più del 20% degli stranieri erano tedeschi, il 6,7 americani, il 12 inglesi e francesi) ha rilevato alle 4 di notte una media di 100mila presenze. Peccato però che tra centro storico, isole e terraferma i posti letto siano 81.949.

"Approfondimenti da fare"
“È evidente che questa incongruenza merita approfondimenti” spiega a corriere.it Giovanni Mainolfi, comandante generale della guardia di finanza del Veneto.
Le verifiche annunciate da fiamme gialle e polizia locale dovranno incrociare i dati della questura (ogni ospite va registrato) per definire l’entità del fenomeno. “Nei mesi di lockdown e zone rosse - sostiene Marco Michielli, presidente di Confturismo Veneto - molte strutture dell’extralberghiero si sono cancellate (per aprire un alloggio turistico basta una Segnalazione di inizio attività, poi ci si registra in Regione che rilascia un numero identificativo), ma hanno davvero chiuso?” .  

Insieme ai controlli anche l’introduzione della prenotazione della visita di Venezia, a partire da metà luglio, dovrebbe fornire un’arma in più contro il nero: a chiunque arriverà in città verrà infatti chiesto di iscriversi online e di ogni arrivo ci sarà così traccia.

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