Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Una decisione iniqua e poco opportuna”. Così Federalberghi Puglia sulla decisione del Comune di Bari di introdurre la tassa di soggiorno a partire dalla primavera. Secondo l’associazione degli albergatori, l’imposta “penalizzerà le strutture alberghiere ed extra alberghiere legali, provocando degli effetti distorsivi sull'economia turistica della città”.
Secondo il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi, “l’attuale fotografia del turismo ricettivo a Bari non giustifica una iniqua imposizione come la tassa di soggiorno. A Bari le 41 strutture alberghiere registrano circa 720mila presenze annuali mentre le 1950 strutture extralberghiere presenti in Airbnb ne registrato solo circa 260mila. La media giornaliera su base di annua per le 41 strutture del sistema alberghiero è di 48 persone, mentre quella delle 359 strutture regolari dell’extralberghiero è di 1,99 persone al giorno che, se rapportata al numero degli annunci presenti in Airbnb, cala a 0,39 persone al giorno. Questa macroscopica differenza - sottolinea - rende ancora più iniqua un’eventuale tassa di soggiorno che colpirebbe di fatto solo la clientela alberghiera. Diverrebbe impossibile, infatti, recuperare questo balzello da chi soggiorna nel variegato segmento degli affitti brevi come Airbnb ed altri”.
Caizzi suggerisce, in alternativa, “un ritocco e/o inserimento delle tasse di sbarco portuali e aeroportuali che, quantomeno, risponderebbero al requisito di equità dell’imposizione e che, soprattutto per le prime, ristorerebbero gli enormi costi di accoglienza che il sistema pubblico cittadino deve garantire”.