Il commento del direttore
Remo Vangelista
Canadesi e australiani sono le ‘new entry’ del turismo veneziano. Lo dice il report “The Next” di Global Blue e Lybra Tech, che evidenzia come l’estate del 2023 consoliderà la ripresa del turismo internazionale in Italia sia nelle città d’arte che nelle mete di villeggiatura.
In particolare, il focus su Venezia ha evidenziato l’arrivo non solo dei flussi dai Paesi tradizionalmente amanti del Belpaese, ma anche di altre nazionalità che si configurano come emergenti nel contesto dei turisti internazionali in Italia.
Nel report si scorge che, tra le nazionalità che tra febbraio e aprile hanno cercato un pernottamento a Venezia nel periodo compreso tra giugno e agosto, proprio canadesi e australiani risultano tra i primi dieci mercati più attivi: i primi con una finestra media di prenotazione di 112,3 giorni per 2,8 notti; i secondi di 113 giorni per 2,7 notti. Dati che mostrano la voglia di Italia di queste nazionalità, in particolare di quelle mete ricche di cultura, musei ed esperienze turistiche che una città come Venezia offre.
A rafforzare l’apporto che canadesi e australiani stanno già dando al capoluogo veneto, poi, intervengono anche le loro performance in chiave tax free shopping accertate da inizio anno. Gli australiani, infatti, nei primi quattro mesi del 2023 hanno registrato un recovery della spesa tax free del 143% rispetto al 2019 ed uno scontrino medio di 993 euro (+29%). In particolare, aumentano gli acquisti verso il fashion&clothing, che passano dal 74% al 78%.
Per quanto riguarda i canadesi, invece, da inizio 2023 la loro spesa è costantemente cresciuta (+64% nel periodo), specialmente verso il fashion&clothing (dal 57% del 2019 all’odierno 80%), per uno scontrino medio di 1.004 euro.
Secondo lo studio “The Next”, infine, il profilo principale del turista a Venezia è formato dalle coppie, che prediligono San Marco come area di pernottamento, seguita da quelle di Cannaregio e Santa Croce. Se canadesi e australiani rappresentano le nazionalità emergenti, però, oltre metà del bacino turistico che ricerca un soggiorno in Laguna è composto da britannici (36,1%) e americani (19,3%).