Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non sarà certo una stagione da record. È questo il bilancio di metà estate della Sardegna. Parlare di ‘crisi’ risulta azzardato, sebbene appaia evidente come le cifre di luglio e le previsioni per agosto risultino inferiori al 2022.
“C’è stata una scommessa al rialzo - commenta Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna -. Si pensava che si sarebbero raggiunti i traguardi dello scorso anno o che addirittura li si sarebbe superati, e questo ha portato le aziende del turismo ad aumentare i prezzi”. Ora che le vendite non stanno andando come sperato ma i costi ci sono, ci si trova davanti a un dumping di destinazione.
Dilaga inoltre il last minute con il pubblico italiano a caccia delle offerte. “Aprile, maggio e giugno grazie agli stranieri sono tornati ai livelli pre-covid, e allo stesso modo si stanno muovendo fine settembre e inizio ottobre. In piena estate, al contrario, sono i nostri connazionali a fare tradizionalmente la parte del leone”. Un leone il cui ruggito ha perso vigore, con un potere d’acquisto che si è ridotto di circa un terzo. Ciò ha generato soggiorni più brevi e la necessità di eliminare spese per servizi extra.
“Nelle settimane centrali di agosto - chiude Manca - ci saranno i volumi ma con margini operativi decisamente erosi”.
Sul fronte dei traghetti per l'isola, “Riscontriamo un andamento del booking verso la Sardegna in linea con le aspettative - dice Matteo Della Valle, passengers sales & marketing staff director di Gnv -. Non registriamo un particolare calo della domanda e dei prezzi se non quello fisiologicamente dettato dall’andamento del resto del mercato”. Anche Grimaldi Lines, per voce di Francesca Marino, passenger department manager, evidenzia come i prezzi siano costantemente concorrenziali, “tanto che abbiamo rilevato un significativo incremento delle prenotazioni anche in alta stagione”.