Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Pil tradito dal turismo? No, direi proprio di no. Anzi, come certificato dal Fondo monetario internazionale, il comparto turistico e dei servizi ha premiato l’Italia rivitalizzandone l’intero sistema economico, che cresce dell’1,1% facendo meglio della media dell’area euro”. Queste le parole del ministro del Turismo Daniela Santanchè, che risponde così appena sente parlare di estate flop.
I dati, però, indicano che i pernottamenti degli italiani in vacanza sono diminuiti in un anno del 5,7% e sembra che il turismo internazionale non sia riuscito a compensare questo calo, dal momento che si parla di presenze italiane al -10% ad agosto e stranieri al +3,6%.
Cautela sulle cifre
Sulle cifre, però, Santanché vuole mantenere cautela: “Sul turismo - spiega dalle colonne de La Stampa - circolano troppi dati provenienti da rilevazioni statistiche differenti, perché i panieri di riferimento sono diversi a seconda della fonte; pertanto non esistono dati univoci”.
Senza dubbio, aggiunge, ci sono elementi, a partire dall’inflazione, che incidono anche sul turismo. “Bisogna tuttavia ricordare - precisa - che nel primo semestre dell’anno abbiamo avuto numeri davvero importanti sui flussi interni, segnando un andamento superiore al periodo pre-pandemia, mentre il ritorno in massa del turismo straniero nel periodo estivo ha fatto registrare un +3,6%. Aspetterei dunque la fine dell’anno per un bilancio definitivo, anche in virtù del fatto che le presenze turistiche non si concentrano più nei canonici mesi estivi, ma si allungano nell’intero arco dell’anno”.
Le potenzialità dei mercati asiatici
Il ministro sottolinea poi le potenzialità dei mercati asiatici per il nostro incoming: “Il mercato asiatico - spiega - è altamente strategico per la nostra economia, perché spesso costituito da turisti che hanno una forte capacità di spesa e questo è favorevole per l’Italia per la sua offerta di qualità. Non solo, penso all’eccellenza del nostro made in Italy: nelle città italiane della moda si è registrato, nel 2023, uno scontrino medio più alto del 2019 da parte dei visitatori cinesi, che già nel 2022 sono tornati massicciamente a visitare i nostri territori, facendo segnare una significativa crescita del 58% rispetto al precedente anno, con oltre 320mila arrivi nelle strutture ricettive italiane. Lo stesso discorso - aggiunge Santanchè - vale per i sudcoreani, che hanno persino superato i livelli prepandemici del 2019, con un incremento del 22%”.