Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si dicono contrari e preoccupati gli albergatori del Garda Veneto dopo la decisione del Comune di Costermano di aumentare la tassa di soggiorno. Una preoccupazione dettata dal timore che la decisione della cittadina gardesana possa avere “un effetto domino anche da parte degli altri Comuni”che si affacciano sul lago.
“Lo consideriamo oltremisura - scrive in una nota il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni -. Basti pensare ad una coppia di adulti in vacanza leisure o qui per lavoro nel periodo invernale, sono 10 euro in meno al giorno che potranno spendere per una cena, per la benzina, per qualche souvenir e regalo”.
Inoltre, aggiunge De Beni “il timore è che quanto raccolto da questa voce di bilancio, venga usato per ‘fare cassa’ e recuperare spese o giustificare iniziative che poi non è detto verranno riversate nel Turismo, cosa che abbiamo visto fare anche nel recente passato”.
Sulla decisione del Comune di Costermano si pronunciano anche Paolo Arena e Paolo Artelio, presidenti rispettivamente di Confcommercio Verona e della sezione turismo di Confcommercio Verona: “Un aumento sproporzionato. Ci rendiamo conto che il taglio dei fondi da parte dello Stato peserà sulle casse delle amministrazioni, ma non si può pretendere che le imprese del settore ricettivo, chiamate a continui investimenti, fonte di reddito per migliaia di famiglie, surroghino quello che dovrebbe fare l’ente pubblico. Non è la strategia giusta. Chiediamo, in ogni caso, che quanto incassato con l’imposta di soggiorno venga interamente riversato sul settore turistico”.