Il commento del direttore
Remo Vangelista
Numeri e regole certe per chi arriva, per evitare un turismo di massa sregolato. Questo è uno degli aspetti che secondo Dina Ravera, alla guida di Destination Italia, le Regioni devono considerare per sviluppare l’incoming in modo sostenibile. “È necessario - aggiunge - imparare da chi ha promosso le buone pratiche per valorizzare il nostro territorio. Come il Trentino Alto Adige, che da decenni grazie a investimenti in comunicazione, promozione, formazione del personale e aumento della qualità dei servizi è diventato un esempio da seguire nonostante non abbia il mare. Sono focalizzati sul turismo e hanno agito di conseguenza, ottenendo grandi risultati”. E a proposito di norme per limitare l’overtourism cita il ticket di Venezia, cui lei è favorevole: “Ritengo che sia corretto - dice -. Anche perché è molto contenuto e non riguarda chi risiede nell’intero Veneto, o lavora nel Comune o è parente di chi risiede. Salvaguarda una bellezza unica e da difendere in ogni modo qual è Venezia”.
Manca personale formato
Secondo Ravera, poi, anche il Sud, che pure per tanto tempo non si è fatto notare nella valorizzazione delle proprie ricchezze, “ora dal punto di vista della comunicazione si è dato da fare, grazie a tanti film e fiction. Penso alla Puglia e alla Sicilia soprattutto. E queste regioni si stanno facendo conoscere anche all’estero”.
Numerosi i problemi che, però, ancora permangono: “In tante regioni - spiega a La Nuova Sardegna - manca il personale adeguato e si dovrebbe investire sulla formazione. Inoltre il territorio va tutelato, non si può far finta che il fenomeno del turismo di massa sregolato non ci sia e non porti disagi ai residenti. Le alternative praticabili ci sono, ad esempio gli affitti calmierati per chi lavora nel settore turistico nei centri più frequentati, mentre invece glia ffitti vanno mantenuti alti per i turisti che possono permetterselo”.
E fra i trend del 2024 segnala l’aumento delle richieste di turismo esperienziale.
“Tra i pacchetti personalizzati che proponiamo come Destination Italia ad esempio in Emilia Romagna - spiega - ce ne sono alcuni dedicati ai motori e all’estero sono molto interessati alla Motor Valley, non solo americani e asiatici. Abbiamo già aperto una sede in Usa e presto lo faremo anche in Cina e Giappone. Il mondo arabo è poi molto interessato alle nostre bellezze”.