Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ormai le case history sulle startup, vincenti e non, non mancano di certo. Il fenomeno ha una certa storia; e dalla storia si può imparare. Così Charles Minghetti, fondatore di Toucan Toco, ha stilato insieme a businessinsider.com la lista degli 11 errori da non fare con la propria azienda.
1 - Il foundraising non è il fine
Lo scopo finale di una startup non è raccogliere fondi. Non sbilanciare eccessivamente il business model sul foundraising.
2 - Ottenere più soldi non significa avere successo
Se il modello non porta profitti non è detto che ulteriori capitali porteranno guadagni. E, soprattutto, non è garantito che attireranno maggiormente il mercato di riferimento.
3 - I fondi servono a migliorare l’offerta
È questo lo scopo del denaro che si riceve. Se il denaro non basta per le spese (stipendi, strutture, eccetera) c’è qualcosa che non va.
4 - Puntare sulle idee, non sui fondi
Per vincere la concorrenza non basta il foundraising, serve l’idea distruttive.
5 - Bisogna pensare al prodotto
Non bisogna sprecare troppo tempo a cercare investitori; serve lavorare sul prodotto.
6 - Attenzione alle metriche
Ciò che conta alla fine è la differenza tra fatturato e costi. Il resto è marketing; e gli investitori lo sanno.
7 - Ci sono responsabilità nei confronti degli investitori
Chi investe in una startup lo fa per avere un ritorno. E, nel momento in cui mette fondi, diventa parte in causa del gioco.
8 - Finanziamenti al momento giusto
Meglio iniziare con un finanziamento ridotto, testare il mercato e poi crescere poco per volta.
9 - Le leggi dell’economia valgono per tutti
Anche per le startup, come per le aziende già navigate. È bene ricordarlo.
10 - Attenzione allo staff
È importante valutare le capacità e le competenze delle persone cui sono stati affidati i ruoli chiave.
11 - Non correre
La crisi delle dot.com di 20 anni fa ha insegnato che la crescita rapida non è sinonimo di successo né di solidità. A volte è necessario procedere con calma.