Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nuovo capitolo nell’affaire Brexit. Dopo l’approvazione parlamentare dei giorni scorsi, la regina Elisabetta, con il ‘Royal Assent’, ha infatti firmato il provvedimento che dovrebbe impedire il no-deal e di conseguenza favorire un accvordo con Bruxelles per l’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Secondo quanto riportato da La Stampa.it, la proposta dell’opposizione mirerebbe a imporre al primo ministro Boris Johnson la richiesta di un rinvio oltre il 31 ottobre dell’uscita del Regno Unito dall’Ue in mancanza di accordo.
Le prossime tappe
Intanto, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, lo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, ha annunciato l’intenzione di rinunciare all’incarico in caso di elezioni anticipate e comunque di dimettersi al più tardi dopo la scadenza della Brexit il 31 ottobre. Finora l’intenzione del premier è stata quella di utilizzare il no deal come arma negoziale per costringere Bruxelles a discutere un nuovo accordo, eventualità che le istituzioni comunitarie hanno già escluso da tempo. Per questo prima dell’approvazione della legge aveva decretato la sospensione dei lavori del Parlamento fino al 14 ottobre. E ieri sera Westminster ha chiuso i battenti alla fine della seduta, come formalizzato dal portavoce di Downing Street, che ha confermato inoltre che il premier non intende chiedere un rinvio della Brexit a Bruxelles malgrado l’approvazione della legge anti-no deal e che il Regno uscirà dall’Ue il 31 ottobre, ma anche che un nuovo accordo è ancora possibile e che l’ultimo momento utile per sancirlo sarà il Consiglio europeo del 17-18 ottobre.