Experience economy, motore del turismo a stelle e strice

Quanto ‘pesa’ l’experience economy? Sempre più nel turismo si parla di viaggi autentici, un ventaglio di emozioni da toccare con mano che, se nel 2019 valeva 5.2 miliardi di dollari, arriverà a 12 miliardi entro il 2028.

Le esperienze dei viaggiatori sono oggi guidate dal desiderio di tornare a casa con una storia: “Il 40-50% di tali esperienze, attualmente, non può essere neppure prenotato online”, spiega Nate Huff, presidente della piattaforma digitale Tourism Exchange. A fronte di questo vuoto commerciale, appare chiaro come per i t.o. si tratti di un’opportunità per esplorare un mercato al quale attingere per rinnovare il proprio prodotto. “È circa 10-15 volte più difficile trovare un nuovo cliente rispetto a vendere un qualcosa di nuovo a un cliente già acquisito - aggiunge Liz Bittner, presidente e ceo di Travel South Usa -. Per gli operatori, identificare le unicità di una destinazione è un valore aggiunto così da differenziare la propria offerta rispetto ai competitor”.

In questa direzione si muove, per esempio, il New England che spinge sull’esclusività dei tour privati come quelli in elicottero per ammirare le bellezze del Maine ad alta quota. Ma negli Usa l’autenticità passa anche dal contatto diretto con le popolazioni locali. Ed è così che l’American Indian Alaska Native Tourism Association supporta il turismo all’interno delle tribù indigene sottolineando l’importanza di visitare le terre dei nativi. Mentre Visit Slo Cal punta sulla natura e sul food & wine con oltre 300 cantine, distillerie e birrifici sparsi lungo la costa della California.

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