Grand Canyon,
manca l’acqua
Alberghi chiusi

Le strutture dell’ospitalità nel Parco Nazionale del Grand Canyon sono state costrette a chiudere a causa di un guasto alla conduttura principale dell’acquedotto che fornisce acqua a tutta l’area. La notizia arriva a ridosso di uno dei periodi turisticamente più frequentati dell’anno, in concomitanza con il Labor Day, il lungo ponte di fine estate.

È un evento senza senza precedenti, rileva La Repubblica, anche per un acquedotto che vanta una lunga storia di avarie. Dall’8 luglio scorso il parco ha dovuto affrontare problemi con l’approvvigionamento idrico. Attualmente l’acqua non viene pompata né verso il South Rim, la sponda di gran lunga più frequentata, né verso il più remoto North Rim.

L’acquedotto Transcanyon, lungo circa 20 km, costruito negli anni ‘60, fornisce acqua potabile alle strutture del South Rim e a quelle situate all’interno della grandiosa voragine. I funzionari del parco riconoscono che ha ormai superato quello che sarebbe dovuto essere il suo ciclo di vita.

Dal 2010, ci sono state più di 85 interruzioni importanti dell’erogazione di acqua, ma nessuna che abbia imposto quelle che i dirigenti del parco chiamano restrizioni idriche di “livello 4”. In base a queste restrizioni idriche, i turisti non possono pernottare a partire da ieri nelle strutture El Tovar, Bright Angel Lodge, Maswik Lodge e Phantom Ranch.

Gli hotel situati fuori dal parco, nella città di Tusayan, in Arizona, non saranno interessati e il parco rimarrà aperto durante il giorno.

Grande quasi come la Liguria, scavato dal fiume Colorado e noto per la vastità e la profondità, oltreché per i suoi colori, il Grand Canyon ha accolto quasi 523mila visitatori lo scorso agosto e più di 466mila visitatori lo scorso settembre.

Il guasto della conduttura avviene nel contesto di un progetto di ristrutturazione dell’impianto da 208 milioni di dollari (187 milioni) da parte del National Park Service, iniziato di recente. Si prevede che gli aggiornamenti al sistema di distribuzione dell’acqua associato saranno completati nel 2027. Secondo gli addetti, la nuova infrastruttura soddisferà il fabbisogno idrico di 6 milioni di visitatori annuali e dei 2mila 500 dell’area residenti tutto l’anno.

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