Il commento del direttore
Remo Vangelista
Fare delle Olimpiadi 2024 un’edizione focalizzata sul rispetto ambientale. L’obiettivo di Parigi è stato dichiarato già dai tempi della sua candidatura e ora si stanno mettendo in campo tutte le iniziative per raggiungerlo. Mentre, dunque, il fuoco di Olimpia è partito ieri - le gare si terranno dal 26 luglio all’11 agosto - è stata inaugurata una delle poche grandi strutture costruite per i Giochi: l’Aquatics Centre di St. Denis, accanto allo Stade de France, destinato alle gare di nuoto sincronizzato, a quelle di tuffi e alle fasi preliminari del torneo di pallanuoto.
La struttura, come spiega Il Sole 24 Ore, è a basso impatto ambientale, con un’intelaiatura di oltre 2.700 metri cubi di legno e circa 5mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici installati. Costato circa 170 milioni di euro, l’edificio è stato arredato con 7.800 seggiolini ricavati dal riciclo di 20 milioni di tappi di plastica e sarà completato con 450 alberi. A partire dal 2025 sarà reso disponibile al pubblico al pubblico e qui sono già previsti gli Europei 2026 di nuoto.
Poche le costruzioni ex novo
Il centro di St. Denis, dicevamo, è uno dei pochi costruiti ex novo perché, per abbattere le emissioni di Co2, si è scelto di utilizzare come luoghi di gara edifici esistenti o sedi temporanee, da Place de la Concorde alla Tour Eiffel, da Versailles al Grand Palais. Anche il Villaggio Olimpico, 82 edifici per 3mila appartamenti e 7.200 stanze, è costruito con metodologie che dimezzano le emissioni di Co2 per metro quadrato e non sono stati installati sistemi di aria condizionata, tanto che alcuni Comitati olimpici nazionali hanno annunciato che li acquisteranno per rendere confortevole il soggiorno dei propri atleti.
Il Comitato Organizzatore ha ipotizzato di tagliare le emissioni in modo sensibile rispetto a Londra 2012 e Rio 2016 (che avevano causato 3,5 milioni di tonnellate di Co2) e Tokyo (1,9 milioni di tonnellate: gli spalti erano vuoti e non si erano accumulati milioni di voli per arrivare in Giappone). Parigi ha posto l’asticella a 1,5 milioni di tonnellate.