Il commento del direttore
Remo Vangelista
Inizia agosto, tradizionalmente il mese della vacanze degli italiani, che quest’anno, paradossalmente, si ritrovano davanti uno scenario di maggiore confusione rispetto a quello dell’estate 2020, in piena pandemia.
La ripresa dei contagi causata dalla variante Delta, malgrado il procedere spedito della campagna di vaccinazione, sta infatti iniziando a complicare la situazione anche per il turismo interno, che lo scorso anno, invece, aveva resistito agli urti della pandemia.
Gli ultimi dati disponibili sul fronte della lotta al Covid presentano un quadro complesso per alcune regioni, che rischiano di cambiare colore nelle prossime settimane, con tutto quello che comporta per i flussi turistici ormai pienamente avviati. Senza contare le nuove ordinanze ventilate dalla regioni per far fronte al rischio del dilagare dell’epidemia, che contribuiscono a creare un clima di disorientamento fra i turisti in partenza.
Sono giorni di superlavoro per le agenzie, che si ritrovano i telefoni bollenti per rispondere alle giuste richieste di chiarimenti e rassicurazioni da parte dei clienti.
A complicare ancora le cose, l’utilizzo del green pass per i ristoranti a partire dal 6 agosto, che sta portando alcuni hotel a richiedere comunque il certificato di vaccinazione per le persone in arrivo, non essendo chiaro se il provvedimento riguardi anche i punti di ristorazione interni agli alberghi.
E, sempre in tema di green pass, resta ancora da chiarire la questione trasporti: si ventila infatti la possibilità che in un prossimo decreto, previsto in questi giorni, si ampli l’utilizzo del certificato vaccinale anche per accedere a treni, navi e aerei. Un cambio di regole last minute che rende ancora più confuso il quadro generale e che rischia di mettere in crisi i flussi turistici, in particolare quelli delle famiglie con figli sotto i 12 anni, che non possono accedere alla vaccinazione.
Qualche schiarita sembra invece esserci sui viaggi all’estero: la nuova ordinanza emessa dal ministro della Salute la scorsa settimana ha infatti ampliato il numero di Paesi dai quali è possibile rientrare in Italia con una quarantena minima, di soli 5 giorni.
Un dato positivo, seppure limitato al 30 agosto, data di scadenza del provvedimento. Un periodo un po’ breve per permettere alla macchina del turismo di mettere in piedi una qualsivoglia programmazione.