L'Italia luxury riparte da shopping e sicurezza

L’emergenza non è ancora alle spalle, ma il turismo di lusso in Italia prova a ripartire, anche se i numeri restano fortemente condizionati dai grandi assenti stranieri, russi e americani in testa a tutti.

Un segmento importante
È il segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili, a commentare una stagione che, se non si fosse innescata la crisi da coronavirus, avrebbe portato nelle casse del turismo nostrano qualcosa come 9.4 miliardi di euro di spesa da parte dei turisti stranieri e 81 milioni di visitatori.

Shopping e cultura
In un’intervista rilasciata a Vogue, Pololikashvili ha affermato che “Il turismo legato allo shopping e il turismo culturale sono solo due aree del settore turistico in senso lato colpite dalla pandemia. La domanda è scesa fortemente perché le misure adottate per contenere la diffusione del contagio hanno portato al blocco degli spostamenti”.

Italia, paradiso del lusso
La speranza del segretario generale è che alla fine della crisi il desiderio di tornare a viaggiare sia ancora più forte. “L’Italia è famosa in tutto il mondo per essere un volano di creatività, design e innovazione”, fattori che vanno di pari passo con un ricco patrimonio storico e culturale. “Le attività del settore luxury  - prosegue Pololikashvili - devono far sentire i turisti sicuri e protetti. E questo richiederà anche la cooperazione dei governi locali e degli enti turistici regionali. Solo con un approccio unitario per  garantire la sicurezza dei turisti, i turisti torneranno”. La sicurezza sarà quindi un fattore determinante; se i turisti si sentiranno sicuri al pensiero di viaggiare in Italia, allora il turismo potrà riprendere slancio.

Moda e design
Il manager crede nella ripresa di destinazioni top come Roma o Milano per gli acquisti nel campo della moda o del design, che sono tradizionalmente frequentate da un pubblico altospendente che alloggia in hotel di lusso e sceglie ristoranti stellati. Questo malgrado lo shopping e i meeting online si siano rivelati sicuri e abbiano in questo periodo sostituito parzialmente le esperienze ‘dal vivo’. “Ma il turista rimane tradizionalmente desideroso di provare in prima persona esperienze  nuove e diverse”.

I nuovi trend
Difficile invece definire i trend del turismo di lusso in epoca coronavirus. “Dobbiamo aspettare e capire come risponderanno i consumatori e i mercati, ora che un numero crescente di località sta riaprendo e permette gli spostamenti. Dovremo anche capire meglio come cambiano i valori. Solidarietà, collaborazione, trasparenza e fiducia oggi sono i nuovi fattori decisivi, hanno un significato nuovo per la gente”.
“In generale – chiude il segretario generale - , sono certo che il turismo troverà la sua strada. Una delle caratteristiche principali del settore è la sua indiscussa capacità di rinnovarsi, di guidare il cambiamento dei modelli di business e del modo in cui interagiamo fra noi. Ci adatteremo, guideremo il cambiamento degli scambi commerciali e umani, e torneremo a viaggiare, per crescere in modo migliore e più sostenibile”.

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