Il commento del direttore
Remo Vangelista
I 3,1 miliardi di euro del Recovery Fund finora assegnati al Turismo e alla Cultura "certo sono pochi". Ma il fondo per la ripresa "non è fatto per settori verticali, è fatto per progetti trasversali. E, per esempio, anche gli investimenti sulle infrastrutture riguardano profondamente il turismo".
Il ministro Dario Franceschini ha risposto così alle critiche arrivate dal mondo imprenditoriale sull'esiguità dei fondi europei che potrebbero essere destinati al turismo. "Sui giornali - ha detto intervenendo all'evento online organizzato da Unioncamere-Isnart 'Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori' - ho visto un appello firmato da molte associazioni di fare di più sul turismo. Non posso farlo, ma se potessi lo firmerei anche io quell'appello perché naturalmente non sono la controparte del mondo del turismo, ne sono il rappresentante".
Il nodo delle infrastrutture
Il ministro ha però sottolineato che anche gli investimenti sulle infrastrutture del Recovery avranno ricadute sul settore. "Chi arriva in un aeroporto internazionale pretende oggi di salire su un treno di Alta Velocità e in poche ore arrivare ovunque. Questo è parzialmente possibile solo per una parte del Paese. Non è logico - ha evidenziato Franceschini - che l'Alta Velocità si fermi a Salerno quando le bellezze artistiche e gli attrattori del Sud sono enormi".
Per il ministro occorre quindi che "l'Alta Velocità arrivi in Sicilia, serve una nuova linea sulla dorsale adriatica per riqualificare 500 Km di costa oggi danneggiata da una ferrovia dell'800".
Per quanto riguarda i sostegni alle aziende colpite dalla scomparsa dei flussi, Franceschini si è detto poi convinto che "finché la crisi dura e le attività sono chiuse, serviranno ulteriori misure oltre a quelle già erogate".