Il commento del direttore
Remo Vangelista
In un mondo che corre verso il metaverso, c’è ancora spazio per le agenzie tradizionali? Questa la domanda che affronta Arnold Donald, chair del Wttc, presidente e ceo di Carnival Corporation & Plc durante il suo intervento alla 22esima edizione del Wttc Global Summit.
Una questione, quella del futuro delle agenzie di viaggi, che si inserisce bene all'interno del tema portante dell'evento, 'Travel for a better future'.
“Occorre considerare le adv come consulenti, come dei professionisti formati e informati - spiega Donald -. Se prendiamo le crociere come esempio, il ruolo delle agenzie è fondamentale perché ci sono numerose variabili da considerare per consigliare la crociera più adatta al cliente. Noi dipendiamo da loro, sappiamo che sono loro a mandare le persone sulle navi giuste”.
L'importanza della distribuzione
Il fulcro, dunque, è l’esperienza. Nel caso delle crociere, questa cambia per ogni brand, e all’interno di ogni brand per ogni tipologia di nave. Per le destinazioni, il lavoro può essere addirittura più complesso. Si pensi proprio all’Arabia Saudita, Paese ospitante del GS22, una meta turistica nuova ancora tutta da raccontare.
“Ogni adv, per vendere, deve partire dalla propria base di clienti ma contemporaneamente occorre promuovere direttamente una destinazione, anche per andare oltre eventuali pregiudizi. Lo strumento più efficace? – conclude – Rimane comunque il passaparola”.
Insomma, uno sviluppo che rispecchia i tre termini usati da Donald per spiegare lo sviluppo del turismo: "Frictionless, joyful, sustainable". Tante sfumature nella parola ‘sostenibile’, da quello che è relativo all’ambiente a ciò che è invece connesso al tessuto sociale e al web. In questo contesto in evoluzione, dove il futuro si tinge di verde e assume una veste digitale, c'è uno spazio di primo piano per una realtà 'tradizionale' come quella delle agenzie di viaggi.